20 Marzo 2012, 12:44
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Le elezioni terremotano anche i movimenti. Spaccatura in “Muovi Palermo”, come racconta un comunicato. Eccolo. “La maggioranza del direttivo dell’associazione Muovi Palermo si dimette. Vi spieghiamo il perché. Cinque degli otto componenti del direttivo di Muovi Palermo (Lorella Aiosa, Marta Genova, Silvia Lupo, Sergio Pecoraro, Dario Sconduto) hanno formalizzato le loro dimissioni ed escono così definitivamente dall’associazione. Rimangono nel direttivo solo 3 componenti, il presidente pro tempore Marcello Capetta, il vicepresidente Marta Granà e il tesoriere Davide Ruggieri.
“Da mesi ormai c’erano grossi problemi all’interno del gruppo – dicono gli ex dirigenti di Muovi Palermo – che abbiamo cercato, con enormi difficoltà, di non far venire fuori all’esterno nella speranza di riuscire a risolverli. Ma le diversità di vedute e di obbiettivi tra noi e il presidente e il suo vice in particolar modo, sono divenuti sempre più grandi e profondi fino ad una necessaria, seppur sofferta rottura. Teniamo a precisare che la scelta di lasciare Muovi Palermo è stata forzata . Nonostante due riunioni del direttivo convocate con urgenza per sfiduciare presidente e vice presidente – spiegano – non siamo riusciti a votare il provvedimento, sebbene ci fosse la maggioranza a richiederla. L’unica scelta possibile a quel punto è stata quella di dare noi le dimissioni, , per non lasciare che il nome di un movimento che abbiamo costruito con tanta passione e fatica, continuasse ad essere “sfruttato” da chi ha, a nostro avviso, aveva e ha obbiettivi ben precisi e schierati politicamente, diversi da quella che è la volontà dei soci di Muovi Palermo . Vogliamo inoltre precisare che i componenti che hanno lasciato il direttivo e quei soci che insieme a noi hanno lasciato Muovi Palermo, non sono in alcun modo schierati politicamente , tantomeno con il candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli. Precisazione dovuta, dal momento che da quando abbiamo annunciato nei giorni scorsi di aver lasciato Muovi Palermo, qualcuno ha pensato bene di mettere in giro questa voce faziosa.
“Se siamo usciti dal direttivo – continuano – è stato proprio perché non volevamo essere “etichettati” ed in particolar modo non volevamo seguire le indicazioni politiche e partitiche che il presidente voleva dare al movimento, nonostante la sua maggioranza avesse espresso più e più volte il desiderio di “andare da soli”. Di partecipare sì, alla competizione elettorale, ma con una sfida a tutta la classe politica, a tutti i partiti istituzionali. Mettendo in conto di perdere, ma forti della coerenza che avevamo sempre dimostrato. Nelle ultime settimane, la “pressione” all’interno del gruppo e sui social network, da parte del presidente che dava indicazioni ben precise su chi votare alle primarie e chi no (indicazioni che venivano intese all’esterno come una volontà condivisa dall’intero gruppo dirigente) è diventata sempre più forte e per noi difficile da gestire. Da qui la richiesta di sfiducia e poi la rottura definitiva.
Certi del lavoro che abbiamo svolto e del grande seguito che abbiamo anche adesso che abbiamo lasciato Muovi Palermo (perché sono i fatti a contare e non le parole, tantomeno quelle scritte su un social network) continueremo a lavorare sul territorio, a portare avanti progetti e iniziative, con quanti ci hanno contattato e dimostrato di voler lavorare con noi per il bene di questa città”.
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20 Marzo 2012, 12:44