Dimissioni malati mentali |L'allarme della Cgil - Live Sicilia

Dimissioni malati mentali |L’allarme della Cgil

Il segretari della FP Cgil Agliozzo (nella foto) e Cubito: "Urge un confronto con le istituzioni. Improvvisare è pericoloso"

DOPO UNA CIRCOLARE DELLA REGIONE
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CATANIA – Un “grave e giustificato allarme” sta suscitando la nota dell’assessorato alla Salute della Regione Sicilia che dispone per le comunità terapeutiche riabilitative per disabili psichici, la immediata dimissione dei pazienti ricoverati da più di 54 mesi per essere immessi nelle comunità alloggio.

La segnalazione arriva dal segretario generale della Fp Cgil Gaetano Agliozzo, e dal responsabile di dipartimento della FP, Salvatore Cubito.

“Qualora dovessero registrarsi permanenze dei soggetti oltre il termine previsto, le Comunità terapeutiche (chiamate anche CTA, ossia strutture residenziali assistite) dovranno essere remunerate con la tariffa alle Comunità alloggio che corrisponderebbe ad un importo inferiore di circa il 50%, si passerebbe infatti dalle attuali 156 euro a circa 80 euro. Senza entrare nel merito della qualità dell’assistenza, la FP CGIL di Catania è seriamente preoccupata per le ripercussioni che possono esserci dal punto di vista occupazionale soprattutto nella nostra provincia che conta 16 CTA che assistono 640 pazienti con diverse centinaia di posti di lavoro”.

Considerato che moltissimi pazienti sono affetti da patologia psichiatrica cronica e che pertanto necessitano di specifici interventi, la soluzione del problema ha bisogno di tempi e programmazione più a lunga scadenza e non della tempestività con la quale si sta agendo, che a noi sembra soprattutto frutto dell’improvvisazione.

Per questo Agliozzo e Cubito sottolineano che “il dimezzamento della tariffa, provoca una riduzione degli standard delle strutture che penalizzano non poco i livelli occupazionali. Non c’è alcun pregiudizio sul percorso terapeutico del nuovo circuito socio-riabilitativo, però le modalità adottate sono frutto di puri calcoli matematici che non tengono conto delle reali esigenze dei pazienti e dei lavoratori. Siamo perfettamente convinti che un serio confronto tra Governo regionale, forze sindacali e associazioni datoriali possa aiutare non poco il processo di cambiamento purché siano rispettati metodi e tempi per la realizzazione. In assenza di un confronto vero e reale saremo costretti ad intraprendere iniziative atte a tutelare l’occupazione e la dignità dei lavoratori e dei pazienti”.


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