I dipendenti regionali in piazza | mostrano stipendio da 900 euro - Live Sicilia

I dipendenti regionali in piazza | mostrano stipendio da 900 euro

La gigantografia della busta paga da 992 euro (foto Lo Porto)

di GIADA LO PORTO Giornata di proteste contro il governo Crocetta. Gli autonomi hanno protestato davanti alla presidenza della Regione, mostrando la gigantografia di una busta paga da 900 euro, i confederali davanti all'assessorato al Bilancio.

PALERMO – Sono scesi in piazza per denunciare la “paralisi” della pubblica amministrazione e chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, con il conseguente adeguamento al costo della vita, fermo dal 2007, la riorganizzazione degli uffici e lo ‘scongelamento’ delle quote di salario accessorio. Sono i dipendenti regionali aderenti alle sigle confederali e ai sindacati autonomiche, che questa mattina hanno deciso di incrociare le braccia, lasciando gli uffici della Regione vuoti.

Un attacco frontale, diretto “all’inadeguatezza” del governo Crocetta, il primo di queste proporzioni. Il fronte sindacale però, pur condividendo molte rivendicazioni nei confronti del governo regionale, si è spaccato con ben due piazze che, sin dalle prime ore del mattino, sono state prese d’assalto. Se da una parte qualche centinaio di lavoratori hanno preso parte al sit-in dei confederali (Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl) di fronte all’assessorato all’Economia di via Notarbartolo, dall’altra sono stati circa duemila i regionali che sotto le bandiere di Cobas Codir e Sadirs hanno scelto la zona antistante palazzo d’Orleans come sede ‘ideale’ in cui esprimere il proprio dissenso.

“Ma quale rivoluzione – il coro dei lavoratori è unanime -. Crocetta ha fallito sotto ogni aspetto. La Sicilia affonda e lui si dispera. Tutto va in malora e lui prega. E, come se non bastasse, dobbiamo anche leggere le varie interviste in cui dice di non sentirsi responsabile. Come se la colpa non fosse sua”.

E la principale accusa rivolta al governatore siciliano è proprio quella di “aver rifiutato di sedersi attorno a un tavolo con le parti sociali – dicono Gigi Caracausi e Paolo Montera, segretari regionali di categoria della Cisl Fp -. Ha dimostrato una scarsa sensibilità che ha portato, oggi, a questa situazione. Quando, viceversa, il dialogo c’è effettivamente stato, come nel caso precari, la proroga è passata senza problemi. E allora, lasciateci dire, l’incompetenza politica di questo governo è sotto gli occhi di tutti ed è inutile che adesso si pianga sul latte versato”.

Stamattina intanto i 18 mila dipendenti regionali hanno ricevuto l’accredito degli stipendi di gennaio. Ma ciò non è bastato a ‘spegnere’ gli animi dei manifestanti che hanno continuato a lamentare gli ingenti rischi per il futuro dei dipendenti contenuti nella finanziaria “del disastro che, in molti enti – spiega piega Gioacchino Pontillo, uno dei dipendenti in presidio in via Notarbartolo – vedono messa in discussione la possibilità di proseguire le attività lavorative”. Ma le motivazioni poste alla base della protesta vanno al di là di ritardi nell’erogazione degli stipendi e tagli alla spesa e colpiscono la sfera ideologica e personale. “Ciò che ci ha portato a scendere in piazza – chiarisce Dario Matranga, del Cobas Codir – è soprattutto la fama immeritata di cui ‘godono’ i regionali, considerati dei fannulloni, dei nullafacenti, dei privilegiati. Beh, in realtà le cose sono molto diverse. Siamo considerati una ‘casta’ ma anche noi quotidianamente lottiamo per vivere. La gente però ci assoggetta ai dipendenti dell’assemblea regionale che effettivamente i loro benefici li hanno. Non si può fare di tutta l’erba un fascio”.

E non è bastata neppure l’apertura al dialogo mostrata dal presidente Crocetta, che ieri sera ha incontrato i segretari di Cobas-Codir e Sadirs manifestando “convergenza su alcune questioni come l’apertura della nuova stagione contrattuale di categoria, la razionalizzazione e l’organizzazione del lavoro”. Incontro che tuttavia non ha ridotto le proporzioni della protesta.

Le due manifestazioni sono anche state ‘teatro’ di azioni di protesta simbolica. I sindacalisti Fp Cgil, Fpl Uil e Fp Cisl dopo aver ripetuto a più riprese che “la democrazia è a lutto – proseguono Caracausi e Montera – e una Regione che mette a tacere il proprio personale, il proprio motore pulsante non ha dove andare” si sono ‘imbavagliati’ con sciarpe nere in segno di protesta contro la circolare inviata dal ragionier generale della Regione, Mariano Pisciotta, che dava disposizioni ai dipendenti di non parlare con la stampa. Poco più distante, a piazza Indipendenza, i dipendenti regionali del Cobas Codir e Sadirs hanno invece messo in mostra una maxi busta paga. Ma solo nel formato. L’importo riportato infatti è di appena 992,08 euro, lo stipendio di un usciere della Regione. “Abbiamo portato in piazza la prova regina che i dipendenti regionali non guadagnano stipendi da nababbi- dice Paolo Conti del Cobas Codir – E quelli che portano a casa meno di mille euro al mese sono 5 mila. Consideriamo poi affitto, bollette, mutui, prestiti e spese varie ditemi voi cosa ci rimane? Il personale è ormai impoverito, costretto a sopravvivere piuttosto che vivere dignitosamente, come si auspicherebbe in un pubblico impiego”.


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