30 Giugno 2010, 12:46
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La Regione risparmia. Anche quando paga di più. Il paradosso è tutto nelle parole dell’assessore regionale Pier Carmelo Russo che interviene sulla vicenda dei dirigenti nominati come “esterni” dopo essersi messi in aspettativa da funzionari. Meccanismo legale ma discutibile, raccontato e descritto da S nell’ultimo numero, in edicola. Le parole di Russo rappresentano il “corpo” di un articolo del Giornale di Sicilia, dove l’assessore all’Energia e ai rifiuti snocciola cifre e precisazioni, operazioni matematiche e obiezioni, tirando alla fine la somma: “Grazie a questo meccanismo, la Regione risparmia”.
E, a dare un’occhiata ai numeri il discorso è convincente. E si basa su un concetto di fondo: “spostare” un funzionario in posizioni dirigenziali consente di pagare solo la differenza tra i due livelli. Mentre la chiamata di un “esterno” comporterebbe il pagamento dell’intera e profumatissima retribuzione. Fin qui, nulla da dire. L’assessore precisa che si tratta di “ipotesi condivise dal contratto”. Anzi, il responsabile dell’Energia rilancia: “Se la mia scelta di ricorrere a dipendenti in aspettativa per gli uffici di gabinetto fosse estesa a tutti gli assessorati, la Regione risparmierebbe 1.483.259 euro”. E anche fin qui, niente da dire. Tranne, magari, ricordare che i funzionari non si trovano in aspettativa “per caso”, ma perché chiamati a “guadagnare di più”.
I dubbi, comunque, sono altrove. E sono da rintracciare nella testa e nella coda dell’articolo del Giornale di Sicilia. Nelle prime righe, infatti, le dichiarazioni di Pier Carmelo Russo sono considerate una “risposta” a Raffaele Lombardo con la quale l’assessore si “giustifica” di fronte al Presidente di quella scelta. Insomma, lieve lieve emerge una polemica. Tutta interna alla Giunta, nella quale il Governatore ha ritenuto (anche in seguito, immaginiamo, al servizio di S) di chiedere spiegazioni al suo fedelissimo assessore. Da lui stesso nominato dopo il baby pensionamento attraverso la legge 104. Insomma, nemmeno a Lombardo la vicenda apparirebbe così chiara, nonostante le rassicurazioni di Russo.
Altro dubbio, in coda. Russo, infatti, spiega il motivo per il quale, nella nomina al vertice della sua segreteria tecnica non si sia rivolto a un dirigente tra gli oltre duemila “mantenuti” dalla Regione per fare…i dirigenti. Questi dirigenti, secondo Russo “anche se non confermati nel precedente incarico di struttura semplice o complessa, hanno diritto a mantenere la stessa retribuzione, diminuita al massimo del 10 per cento. Di conseguenza preferiscono mantenere il proprio incarico”. Insomma, i dirigenti già inquadrati, molti dei quali giunti a quella qualifica grazie a una discutissima legge di dieci anni fa, si “rifiuterebbero” di andare a ricoprire incarichi dirigenziali (o meglio, pagati come tali). Soluzione che consentirebbe alla Regione di non “scucire” un euro in più rispetto a quello già sborsato (altro che pagare la “differenza”…).
E in tutto ciò, l’assessore di turno non avrebbe alcun potere di destinare quel dirigente a quel determinato ufficio. Al punto da essere “costretto” alla chiamata “da esterno” di un funzionario “interno” fino al giorno prima. Con grande gioia di tutti, a quanto pare. Perché così la Regione risparmia. Anche se paga di più.
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30 Giugno 2010, 12:46