Dirigenti, sindaci e… avvocati | Ecco le “vittime” della Finanziaria

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23 Dicembre 2015, 06:00

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PALERMO – La solita “mini-stangata” per i regionali, tasse e penalità per i Comuni, qualche spot. La Finanziaria è pronta. E quest’anno, oltre alle solite “vittime” rappresentate da dirigenti e sindaci, si aggiungono gli… avvocati. Una norma nella legge di stabilità rischia infatti di sgonfiare – e di parecchio – il business delle long list e degli incarichi legali. Chissà che ne penseranno i tanti avvocati seduti a Sala d’Ercole.

I tagli ai dirigenti regionali

La norma è cambiata. Ma il risultato dovrà essere lo stesso. Il governo infatti è tornato sui suoi passi riguardo all’articolo che “cassava” la retribuzione accessoria per quei dirigenti alla guida di uffici con meno di sedici dipendenti. Quella norma non c’è più. A restare immutato però è come detto l’esito finale: il Fondo destinato a quelle retribuzioni dovrà essere ridotto di cinque milioni. Sarà l’assessore alla Funzione pubblica a proporre alla giunta uno schema di “pesatura” degli incarichi. Cambia anche il calcolo del Tfr: sarà legato alla retribuzione media dell’ultimo quinquennio.

Addio agli incarichi legali

Un articolo della Finanziaria obbliga tutti gli enti regionali o comunque “sovvenzionati, sottoposti a tutela o anche a sola vigilanza della Regione” ad affidarsi, nei giudizi di fronte alle “autorità giudiziarie, i collegi arbitrali, le giurisdizioni amministratie e speciali” all’Avvocatura dello Stato. Una brutta notizia per i tanti professionisti appartenenti alle long list di esperti o semplicemente “cooptati” in questi anni dagli amministratori delle società sulla base di una completa discrezionalità.

Comuni, tasse e tagli per sindaci e consiglieri

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Viene anticipata all’entrata in vigore di questa Finanziaria la norma che prevede l’equiparazione delle indennità di ufficio e dei gettoni di presenza dei consigli comunali siciliani a quelli degli altri comuni italiani. I gettoni di presenza dei consiglieri non potranno superare il 25 per cento dell’indennità riconosciuta al primo cittadino. La norma approvata a maggio dall’Ars prevedeva l’entrata in vigore solo al primo rinnovo dei consigli stessi. I sindaci, poi, saranno costretti a versare alla Regione una “ecotassa” per il ritardo nella raccolta differenziata. Il tributo verrà calcolato sulla base di due parametri: il livello raggiunto appunto nella raccolta e i chili di rifiuti da destinare alle discariche.

In Finanziaria anche la norma che riguarda i precari dei Comuni. Ai sindaci che stabilizzeranno questi lavoratori la Regione destinerà una somma pari all’ottanta per cento del costo di ogni precario. Per i Comuni che, pur potendo assumere, non lo faranno, ecco la “penalità”: una riduzione del contributi pari al trenta per cento per ogni anno di “ritardo”.

Torna la “mini-tabella H”

Stavolta doveva scomparire del tutto. E invece non sarà così. Anche in questa Finanziaria ecco infatti una “mini-Tabella H” con i contributi destinati a enti e associazioni. In tutto sono stati stanziati 30 milioni. Oltre 2,2 milioni saranno impegnati per “iniziative direttamente promosse”, quindi a discrezione del governo. Il resto? Tra gli altri i contributi quelli per Fondazione Whitaker (400 mila euro), Bass Group (300 mila), Autodromo di Pergusa (500 mila), Unione italiana ciechi (1,6 milioni), Unione italiana ciechi Helen Keller (600 mila euro), Consultori a supporto delle famiglie (188 mila), Associazione Frisone (94 mila), Istituti per chiechi di Palermo e Catania (circa 2 milioni in tutto), Stamperia Braille (1,7 milioni), Cerisdi (350 mila euro), Polo Universitario di Enna (1,7 milioni), Consorzi universitari (sei milioni e mezzo), Associazione allevatori (2,7 milioni), Consorzi agrari (500 mila euro), Corfilac (1,7 milioni). Ovviamente poi, negli altri articoli, ecco i contributi per Forestali (160 milioni), Pip (29 milioni per la fuoriuscita dal bacino), testimoni di giustizia (510 mila euro). E ancora precari (220 milioni), Eas (circa 12 milioni anche per gli stipendi dei dipendenti ‘distaccati’), Arpa (2,9 milioni), Consorzi di bonifica (aumento di 14 milioni), Riscossione Sicilia (quasi 25 milioni).

Premi e reddito minimo…virtuale

Non manca, poi, come sempre, qualche “norma-spot”. Come quella con la quale viene istituito il premio annuale “Siciliano emerito” che verrà conferito dal presidente della Regione dopo la segnalazione operata da deputati, enti e associazioni. Spunta poi il Piano regionale per le povertà. Un articolato insieme di interventi destinati appunto ai nuclei familiari con un reddito inferiore ai 5 mila euro annui. Vengono compresi nel concetto di “famiglia” anche i nuclei frutto delle unioni civili. Tra gli strumenti previsti dal Piano delle povertà anche il “reddito minimo familiare”. Una idea bellissima. Almeno sulla carta. A quanto ammonta questo intervento e quanto ha stanziato il governo? Non si sa. “La durata e la quantità di tale misura – si legge infatti nella norma – sono determinate sulla base delle risorse disponibili”. Finora, insomma, quella del del governatore è la solita, vaga, buona intenzione. Il reddito insomma è minimo, ma per il momento è anche… virtuale.

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23 Dicembre 2015, 06:00

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