Dirigenti, ultime curve: si va verso la composizione del puzzle

Dirigenti, ultime curve: si va verso la composizione del puzzle

Schifani non intenderebbe rinunciare all'esperienza di Cartabellotta e Frittitta
PALAZZO D'ORLEANS
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PALERMO – Dario Cartabellotta e Carmelo Frittitta lasceranno la guida dei dipartimenti alle Attività produttive e all’Agricoltura. Questa è l’unica cosa certa quando manca ancora qualche giorno alla conclusione della telenovela sui dirigenti generali della Regione.

I pressing incrociati che sono stati messi in atto nelle ultime settimane da parte del mondo delle professioni per i due superburocrati non hanno avuto effetto.

L’ultimo appello, in ordine di tempo, è arrivato da Totò Fiore, presidente della Federazione regionale degli Ordini dei dottori Agronomi e Forestali della Sicilia. “In un contesto di sfide senza precedenti, il dipartimento Agricoltura si trova a dover affrontare problematiche complesse e blocchi che minacciano il futuro delle imprese agricole – ha affermato -. In questo scenario, la visione chiara e la determinazione di Cartabellotta rappresentano un faro di speranza e innovazione”.

Da Palazzo d’Orleans, però, nessun cedimento rispetto alla linea del rigore dettata dalla necessità di ottemperare ad una precisa direttiva dell’Anac, che stabilisce in cinque anni il limite massimo di permanenza dei superburocrati alla guida di dipartimenti ‘delicati’ dal punto di vista della spesa.

Il governatore Schifani, tuttavia, non intenderebbe rinunciare all’esperienza di Cartabellotta e Frittitta. Il primo potrebbe finire al dipartimento Ambiente, sotto l’assessorato guidato da Giusy Savarino e attualmente nelle mani di Patrizia Valenti, o alle Attività produttive. Frittita, invece, potrebbe andare alla Pesca che finora è stata guidata dall’unico dirigente di seconda fascia certo della riconferma: Alberto Pulizzi.

Per Frittita si era mosso anche l’assessore regionale al ramo Edy Tamajo, ma gli ordini di scuderia di Palazzo d’Orleans sono per la rotazione. La decisione di Schifani ha creato una buona dose di gelo tra il presidente della Regione e l’assessore alle Attività produttive, che però oggi a LiveSicilia ha rassicurato: “Nessun braccio di ferro, stima umana e politica verso Schifani a cui spetta l’ultima parola sui dirigenti”.

Non cambieranno poltrona, invece, Silvio Cuffaro (Finanze) e Vincenzo Falgares (Programmazione), figure di stretta fiducia del governatore. Confermatissimo anche Salvo Cocina. L’attuale capo della Protezione civile non usufruirà di alcuna deroga dal momento che si trova in quel dipartimento da quattro anni e mezzo.

Per lui ci sarà poi la possibilità di restare per ulteriori 18 mesi grazie ad una indicazione specifica del ‘Piao’ (Piano integrato di attività e organizzazione) che prevede delle “eccezioni” alla durata massima degli incarichi per quei burocrati che si occupano di calamità naturali.

Potrebbe restare ai Beni culturali Mario La Rocca, che piace molto a Fratelli d’Italia, mentre nelle ultime ore la Dc ha chiesto a Schifani di lasciare Maria Letizia Di Liberti alla Famiglia.


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