01 Ottobre 2014, 14:15
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PALERMO – “La situazione generale in cui versa il sistema della assistenza diagnostica e terapeutica è tale da costringere l’utenza a disagi e attese non piu’ tollerabili: cio’ a causa della mancanza di risposte politico-amministrative offerte dal governo regionale ai laboratori di analisi. Le norme relative all’accreditamento istituzionale in materia di requisiti minimi, vengono applicate solo dalle strutture private esterne, laddove invece risulta che le strutture ambulatoriali ospedaliere e di diretta dipendenza delle aziende sanitarie pubbliche – in virtu’ di una proroga decennale – sono esonerate dagli obblighi connessi all’accreditamento. Questo stato di cose ha creato un livello di disparita’ di trattamento e di sostanziale concorrenza sleale tra parti dello stesso sistema. La cosa ancora piu’ grave e’ che i controlli e le verifiche sul possesso e sul mantenimento dei requisiti vengono svolti a carico della sola specialistica accreditata esterna, esposta a sanzioni pesantissime anche per la assenza di un solo requisito, mentre per le altri parti del sistema vige uno stato di privilegio, di immunita’ e di impunita’, inaccettabile in un sistema sanitario regionale che deve difendere gli interessi del paziente e garantire uniformita’ di trattamento. Serve quindi un riordino della rete dell’intero sistema della specialistica di territorio e, nelle more dell’insediamento di un tavolo tecnico, un provvedimento che sospenda le sanzioni a carico delle strutture in materia di possesso dei requisiti di accreditamento, almeno fino a quando le verifiche non saranno possibili su tutto il sistema e su tutti i soggetti che fanno parte del sistema”. Lo dichiara Toto Cordaro, presidente del gruppo Pid Cp-Grande Sud all’ARS
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01 Ottobre 2014, 14:15