02 Settembre 2014, 16:34
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PALERMO – Servono circa 1.500 firme. A quel punto, il Pd potrà lanciare il referundum: “E’ giusto che il partito continui a sostenere Rosario Crocetta?”. Antonio Ferrante si definisce “renziano” e leader dell’area Bigbang. Una contraddizione solo apparente, spiega, di fronte al fatto che i “renziani” esprimano più di un assessore nella giunta regionale. “Essere un ‘renziano’ – spiega – non significa esprimere un assessore di area, rappresentare una fazione”. E’ lui il promotore della consultazione che coinvolgerà gli iscritti democratici.
“Di fronte a una evidente situazione di stallo – dice Ferrante – forse è il caso di dare voce alla gente del Pd, attraverso uno strumento previsto dal nostro Statuto”. Dall’articolo 36, per la precisione, che fissa le regole per i referendum su “temi di natura politica”. “Il referendum interno – recita l’articolo dello Statuto del Pd siciliano – è uno strumento di coinvolgimento degli iscritti su argomenti e scelte politiche di essenziale importanza per l’azione del partito, è disciplinato da un apposito Regolamento approvato dall’Assemblea Regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti; può avere carattere consultivo o deliberativo. Qualora abbia carattere deliberativo, la decisione assunta è irreversibile e non è soggetta ad ulteriore referendum per almeno due anni”. Lo stesso articolo prevede anche le modalità di richiesta del referendum: “È indetto un referendum – recita l’articolo 36 – qualora ne facciano richiesta il Segretario Regionale, ovvero la Direzione Regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli aventi diritto, ovvero il 30% dei componenti l’Assemblea Regionale, ovvero il 5% degli iscritti al Partito Democratico Siciliano distribuiti in almeno 3 diverse unioni provinciali, ovvero almeno 4 assemblee provinciali”.
Ed è quest’ultima modalità quella scelta dal promotore del referendum. La cifra da raggiungere è quella di circa 1.500 firme, a quel punto l’Assemblea del Pd può lanciare la consultazione degli iscritti. Il quesito referendario è chiaro: “Volete voi che il Partito democratico ritiri la propria delegazione all’interno della Giunta Regionale Siciliana presieduta dall’On. Crocetta ed elabori una nuova proposta di governo in accordo con classe dirigente ed iscritti?”.
“Ho già creato un gruppo su Facebook e inviato i primi moduli agli iscritti – spiega Ferrante – da mesi, del resto, viviamo uno stallo che danneggia i siciliani. Il recente flop del Piano giovani rappresenta la disfatta di un governo regionale che a oggi ha mostrato arroganza e incapacità. E’ tempo di dare la parola ai tanti iscritti, che con il loro voto hanno permesso la vittoria di Crocetta, e conoscerne il pensiero alla luce dei recenti avvenimenti. Il segretario regionale Raciti e l’intero gruppo dirigente – aggiunge – hanno fatto la propria parte per superare questa fase critica e dare un nuovo impulso all’azione di governo, ma ancora oggi il presidente Crocetta si comporta come se si fosse votato ed eletto da solo. Sono certo che i nostri sostenitori manderanno a lui e all’area che lo sostiene il chiaro messaggio che non è stato così prima, meno che mai adesso. Chi come noi crede nell’idea di un partito democratico forte e capace di cambiare la Sicilia, ha l’occasione di dare il proprio contributo oltre ogni corrente e leaderismo, o restare destinatario passivo dell’operato dell’attuale governo regionale. Non chiediamo il voto – conclude Ferrante – ma il coraggio”.
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02 Settembre 2014, 16:34