"Dobbiamo salvare la Sicilia | Serve la politica della pace" - Live Sicilia

“Dobbiamo salvare la Sicilia | Serve la politica della pace”

Rosario Crocetta lancia un appello ai parlamentari: "Basta divisioni. Che Iddio ci illumini tutti perché in questo momento difficile non possiamo affidare la Sicilia ai propri carnefici, a coloro che la vorrebbero cancellare, o persino commissariare e sciogliere". LA CISL: "FERMATEVI, LA SICILIA HA BISOGNO DI GOVERNO"

Il governatore
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PALERMO – “Colgo l’occasione dell’appello del segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, per dire che non si può più attendere”. Il presidente della Regione Rosario Crocetta adesso cerca la pace. La distensione. Così, ecco un nuovo appello ai parlamentari e alle forze sociali: “Occorre salvare la Sicilia. Occorrerà – prosegue Crocetta – un’immediata risposta ai tanti lavoratori che non vengono pagati, agli agricoltori che rischiano di fallire per la mancanza d’acqua che non arriva nelle campagne, alle imprese che rischiano di chiudere per assenza di risorse delle Asi, alla politica sociale e culturale massacrata, al crack finanziario che produrrebbe la mancata approvazione del dl pagamenti, le variazioni di bilancio e il dl sullo sviluppo. Tre punti fondamentali delle urgenze da porre, non per capriccio o in nome di questa o quella forza politica, ma ripeto, per salvare la Sicilia”.

Una necessità che, secondo Crocetta, deve essere avvertita da tutti, senza distinzioni: “Su questo – aggiunge infatti – non possono esserci schieramenti, correnti e divisioni che tengano, occorre subito un patto per la Sicilia, per le riforme, per il risanamento, che coinvolga tutti. Nessuno si può tirare indietro. Le elezioni si sono svolte un anno e cinque mesi fa, i cittadini hanno eletto il presidente ma non hanno dato una maggioranza parlamentare. Occorre lavorare tutti insieme, parlamento e governo, nel rispetto reciproco dei ruoli, con la coscienza di avere trovato una Sicilia sull’orlo del fallimento e che oggi comincia a dare segni di ripresa. Il fallimento viene dal passato, non voglio accusare nessuno, ma c’è e lo dobbiamo affrontare”.

E il messaggio del presidente raggiunge toni quasi “mistici”: “In nome del popolo siciliano – dice infatti – spero che Iddio ci illumini tutti perché in questo momento difficile non possiamo affidare la Sicilia ai propri carnefici, a coloro che la vorrebbero cancellare, o persino commissariare e sciogliere. Lo dobbiamo tutti quanti al popolo siciliano. Ognuno di noi prima di rispondere ad una forza politica risponde alla propria coscienza di italiano e siciliano, che vuole il rilancio della Sicilia, con un nuovo metodo di fare politica. Basta con le armi, lo scontro, scopriamo la politica della serenità, della pace e del confronto. Per amore della Sicilia”.


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