13 Luglio 2015, 10:28
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PALERMO – Sono stati identificati ed arrestati dopo il drammatico racconto dei migranti giunti sabato mattina al porto di Palermo. Si tratta di undici presunti scafisti, accusati di aver guidato le imbarcazioni dei 717 profughi arrivati nel capoluogo, compreso il gommone affondato provocando la morte di dodici dei suoi passeggeri.
Sono accusati a vario titolo di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, due di loro, un uomo del Gambia, l’altro del Senegal, anche di omicidio volontario. Gli indagati erano tra gli immigrati giunti in città con la nave “Dattilo” della Guardia costiera, tra le centinaia di extracomunitari provenienti da Nigeria, Somalia, Senegal, Ghana, Eritrea, Guinea Bissau, Gambia, Etiopia, Sierra Leone, Mali, Costa D’Avorio, Sudan, Bangladesh, Angola, Togo, Pakistan, Marocco e soccorsi nel Canale di Sicilia in varie operazioni di salvataggio. Sulla stessa nave c’erano le salme di otto uomini e quattro donne, annegati al largo della Libia.
Gli altri 106 stranieri che erano a bordo erano stati tratti in salvo. Da ieri e fino alla scorsa notte, investigatori della squadra mobile hanno interrogato gli immigrati e grazie alle loro testimonianze hanno ricostruito le fasi del naufragio, dovuto all’eccessivo carico del gommone. Gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Pagliarelli, con il divieto di incontrarsi tra loro.
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13 Luglio 2015, 10:28