15 Gennaio 2018, 05:10
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CATANIA – “Ci vorrebbe una visita al giorno del presidente della Repubblica”. “Datemi un Mattarella e vi solleverò Catania”. Sono solo alcuni dei commenti alla visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prevista domani in città. Il Capo dello Stato, che in serata assisterà a”La Rondine”di Puccini al teatro Massimo Vincenzo Bellini, la mattina sarà a Librino, dove nei giorni scorsi sono state numerose le attività di manutenzione, pulizia e potatura. Attività limitate, però, solo al percorso che farà il corteo presidenziale. “Nel frattempo – tuona Salvo Spadaro, consigliere comunale di Catania futura, eletto nella sesta circoscrizione – il resto del quartiere resta con i rattoppi, i tombini scoperchiati e le transenne in mezzo alla carreggiata. Qui a San Giorgio – prosegue – a capodanno ci stava scappando il morto, proprio a causa delle cattive condizioni delle strade che, dopo settimane, sono rimaste tali e quali, mentre si rifanno quelle di Librino”.
Non ci sta l’esponente di Catania futura, che chiede all’amministrazionele stesse attenzioni per le altre zone della città. “Non occorre che venga una grossa istituzione – continua Spadaro – per eliminare dalle strade i pericoli per i cittadini, per sostituire un tombino o una caditoia. Sono cose che un’amministrazione deve poter garantire sempre e a tutti; cose che il presidente Mattarella non vedrà ma che chi abita qui vede tutti i giorni”. Già, perché l’area dalla quale passerà il Presidente della Repubblica è limitata alla parte sud di Librino, all’area degli orti urbani e a quella vicina l’ospedale San Marco. Ma c’è tanto altro di Librino che non vedrà. A cominciare dalle tante incompiute o agli edifici pubblici e devastati. Come il teatro Moncada, due volte inaugurato e di cui resta davvero poco, o come il plesso scolastico della Brancati. E ancora i palazzi incompleti, l’ex poliambulatorio abbandonato, le spine verdi lasciate incolte e la segnaletica sbiadita. Non vedrà neanche
le tantissime micro e macro discariche disseminate sul territorio, né il profondo degrado che rimane una presenza costante della zona, nonostante le promesse elettorali e le visite ufficiali.
Non vedrà il disagio abitativo, che qui travalica l’emergenza, né le botteghe e i garage trasformati in appartamenti. Insomma, la Librino che vedrà Mattarella non è certo il quartiere che non solo i catanesi conoscono, ma una piccola porzione, imbellettata e ripulita per l’occasione, Come già avvenuto per il viale Africa, che venne completamente riasfaltato, in occasione del passaggio di Giorgio Napolitano o per la via San Giuseppe La Rena, percorsa dai big del G7 una volta atterrati all’aeroporto di Fontanarossa. In ogni caso, la visita del Presidente della Repubblica è occasione importantissima per Librino e per tutta la città. A patto, però, che di quanto accadrà domani non resti qualche dichiarazione di intenti e qualche foto ricordo.
Come si augura Sonia Messina, esponente del Partito democratico e librinese doc, che definisce la visita del Capo dello Stato come “Un segnale sicuramente importante. Che andrebbe dato ogni giorno, ogni minuto” – afferma. Non possiamo che essere contenti della visita della più alta carica dello Stato – continua la Messina – però è anche bene evidenziare come il quartiere abbia bisogno di molto altro. Prima di tutto di continuità”. Manutenzione strade, abitazioni, luoghi di aggregazione: l’esponente del Pd sottolinea come la costanza della presenza delle istituzioni sia la necessità principale di Librino. “Ricordiamo ancora tutti la Giunta regionale di Rosario Crocetta al PalaNitta – prosegue. Le nostre aspettative sono state in parte vanificate, quello che doveva essere uno slancio invece è parso solo un punto d’arrivo perché ancora non si è invertita la rotta di considerarlo un unico popoloso quartiere. Librino ha diversi rioni e diverse esigenze da colmare! Intanto, però, la presenza di Mattarella è un segnale. Importante, senza dubbio – conclude – ma purtroppo qui da noi i soli segnali non bastano”.
Dello stesso avviso i sindacati, che in una lettera aperta ricordano al Presidente, che ringraziano per la visita, come Librino sia solo il simbolo di tantissime zone disagiate di Catania. “Il Presidente visiterà Librino, periferia-simbolo con i suoi 80.000 abitanti che vivono quotidianamente i paradossi e le contraddizioni di un complesso contesto urbano – si legge; un’area importante, in cui si sperimenta l’esemplare attività delle associazioni di volontariato ogni giorno impegnate nella promozione culturale e sociale. Azione fondamentale in un territorio segnato da sacche di povertà estrema e fenomeni di delinquenza, spesso anche minorile.
Uno schema sociale che riscontriamo in molti altri quartieri cittadini, dove occorrerebbero maggiori presidi delle istituzioni pubbliche. Ci riferiamo a quartieri in cui molti dei giovani e delle giovani coppie, vivono in condizioni di forte disagio dettato dalla disoccupazione e dalla mancanza di prospettive di lavoro. Si tratta di pezzi di città dove è alta la dispersione scolastica che, assieme al fallimento del riordino della Formazione regionale, priva tanti di loro della possibilità non solo di adempiere all’obbligo scolastico, ma anche dell’opportunità di imparare un mestiere da poter spendere nel mercato del lavoro. Queste privazioni destano allarme e preoccupazione, sia per l’alto rischio di devianza malavitosa che per le gravi ricadute sul tessuto sociale. Pertanto, Cgil, Cisl, Uil, e Ugl di Catania – conclude la lettera – ritengono che vada messa al centro delle politiche nazionali, regionali e locali, il tema dello sviluppo e del rilancio socio-economico di una realtà in cui le sole misure di contrasto alla povertà non bastano. Queste misure, da sole, non rispondono alle attese di migliaia di famiglie, moltissime peraltro in condizioni di emergenza abitativa”.
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15 Gennaio 2018, 05:10