08 Dicembre 2009, 16:34
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Si terrà domani, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, davanti al gip di Palermo Petrucci, l’udienza di convalida dell’arresto dei due favoreggiatori del boss Gianni Nicchi: Giusi Amato e Alessandro Presti, arrestati, sabato scorso, insieme al capomafia. Il giudice sentirà entrambi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al pm Ambrogio Cartosio che chiederà la convalida del provvedimento, adottato in flagranza, e la disposizione, per entrambi, della misura cautelare. Nessun interrogatorio di garanzia, invece, per Nicchi, visto che i due procedimenti penali a suo carico – per entrambi pendevano ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti del boss – sono in fase dibattimentale. Il boss venerdì prossimo potrebbe comparire davanti alla corte d’appello che lo processa per mafia ed estorsione e chiedere di essere ammesso all’esame o rendere dichiarazioni spontanee. Già domani, poi, la Dna potrebbe inviare al ministero per la Giustizia la richiesta di applicazione del carcere duro per il rampollo di Cosa nostra, istanza avanzata lunedi’ dalla Procura di Palermo. Si stringe, intanto, il cerchio intorno agli altri favoreggiatori del capomafia: dal vivandiere che gli portava i viveri nel covo – l’ultimo viaggio con le provviste ha fatto scattare il blitz della polizia – alle tante persone che hanno incontrato il boss durante la latitanza: in tutto sarebbero una decina di persone ricercate da sabato. Ed e’ caccia anche all’ultimo vero covo di Nicchi: quello in cui e’ stato stato arrestato era un nascondiglio provvisorio usato per un incontro d’affari. Nella casa, infatti, – in cui sono stati trovati solo tre cellulari e un pc, ora al vaglio degli esperti della Procura – non c’erano gli effetti personali del capomafia.
Domani a Milano sarà sentito Fidanzati
Sarà sentito domani, a Milano, dal gip di Palermo Silvana Saguto, il boss Gaetano Fidanzati, arrestato nel capoluogo lombardo sabato scorso. Il capomafia, nei cui confronti pendevano due richieste di misura cautelare – una per omicidio, l’altra per associazione mafiosa – sara’ sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al pm della Dda Roberta Buzzolani. Fidanzati, 74 anni, negli anni ’70 re del narcotraffico, era ricercato per l’omicidio di Giovanni Bucaro, tossicodipendente , secondo gli inquirenti, punito per avere picchiato la figlia del vecchio padrino. Successivamente, a carico del boss, venne disposto un altro ordine di carcerazione nell’ambito dell’operazione antimafia ”Perseo” che ha decapitato i vertici delle cosche palermitane. Dopo gli arresti dei principali capimafia cittadini, secondo i magistrati, Fidanzati sarebbe tornato un punto di riferimento per i mafiosi del suo quartiere – l’Arenella – e avrebbe cercato di estendere la sua area di influenza nel mandamento di Resuttana, senza guida dopo la cattura dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
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08 Dicembre 2009, 16:34