Don Librizzi lascia il carcere | Ammissioni, concessi i domiciliari

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02 Agosto 2014, 16:27

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TRAPANI – L’ex direttore della Caritas di Trapani, don Sergio Librizzi, ha ammesso le violenze sessuali per le quali è stato arrestato ed oggi pomeriggio ha lasciato il carcere dove si trovava recluso dalla fine di giugno, da quando gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Forestale avevano eseguito l’ordine di carcerazione della procura con l’avallo del gip a seguito delle accuse di concussione e reati sessuali. Sesso in cambio di favori che lui, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe garantito agli extracomunitari in attesa di ricevere lo status di rifugiato politico. Il sacerdote avrebbe dunque sfruttato il suo ruolo all’interno della commissione ministeriale incaricata di occuparsi dei rifugiati.

Il gip Cersosimo, con il parere favorevole della procura (pm Di Sciuva, Morri e Tarondo) ha concesso gli arresti domiciliari al sacerdote, applicando a don Librizzi, difeso dall’avvocato Donatella Buscaino, l’obbligo della residenza presso l’abitazione della zia a Campofelice di Roccella, nel Palermitano. Don Sergio Librizzi dovrà anche portare il braccialetto introdotto dal ministero per controllare i detenuti ai domiciliari. In quattro pagine il gip Cersosimo sostanzialmente conferma la necessità dell’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’ex direttore della Caritas. C’è stata, lo scrive il giudice, l’ammissione dei fatti da parte del sacerdote: le violenze e gli abusi sessuali, per come contestati dalla Procura, sono stati ammessi. Anzi, secondo alcune indiscrezioni, non confermate però dal difensore, il prete avrebbe raccontato anche altri episodi, “non pochi” a sentire però gli investigatori e anche risalenti nel tempo.

Ma le ammissioni a leggere il provvedimento del gip sono state pronunciate senza un vero e proprio pentimento. In fase degli interrogatori pare che don Librizzi si sarebbe difeso sostenendo in sostanza di aver comunque fatto del bene. L’applicazione dei domiciliari per l’ex direttore della Caritas di Trapani deriva dal fatto che al prete, nel frattempo, la Diocesi ha revocato tutti gli incarichi e da qui, secondo il gip e i pm, viene meno il pericolo di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato.

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02 Agosto 2014, 16:27

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