21 Giugno 2014, 18:58
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PALERMO – Sono le stesse donne che lo scorso 25 novembre sfilarono lungo le vie del centro per denunciare l’azione di un governo che secondo loro non tutela la donna e sopratutto chiude gli occhi davanti ai continui e inarrestabili femminicidi che si sussegono giorno dopo giorno. Sono le donne del movimento femminista proletario e rivoluzionario e dello Slai Cobas che, megafono e volantini alla mano, hanno organizzato in via Ruggero Settimo un punto informativo per manifestare il proprio disappunto per i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto donne di ogni età ed estrazione sociale.
“Siamo qui per dar voce a Carmela di Taranto – ci dice Mimma Sciotino dello Slai Cobas – , uccisa dagli uomini che prima l’hanno violentata, o a Cristina e i suoi figli uccisi per mano di un marito che voleva solo disfarsi della donna che aveva vicino, o ancora per Carmela Petrucci e Floriana e tutte le altre donne uccise, violentate, offese. Nessuna donna è proprietà di un uomo e la nostra presenza vuole scuotere le menti nel far comprendere che tutto questo non deve diventare un’abitudine, una normalità”.
“Ogni volta che viene colpita una donna – prosegue la Sciortino – tutte dobbiamo sentirci ferite a morte nel corpo e nella mente. Dobbiamo rivoltare questa società senza delegare a governi ed istituzioni che con le loro politiche di attacco ai diritti, anche più basilari, ci uccidono ogni giorno”
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21 Giugno 2014, 18:58