18 Maggio 2012, 16:04
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“Le dimissioni del direttore generale di Banca Nuova (Francesco Maiolini, nella foto), unico e ultimo ostacolo al progetto della Banca Popolare di Vicenza, rilanciano certamente il piano della capogruppo finalizzato alla fusione per incorporazione di Banca Nuova e alla conseguenziale cancellazione della banca siciliana”. Lo dice Gino Sammarco, segretario generale della Uilca Sicilia.
“Dopo la fine del Banco di Sicilia e di PrestiNuova – aggiunge – ora temiamo che sarà la volta di Banca Nuova determinando un ulteriore desertificazione del credito in Sicilia. Siamo preoccupati che ciò comporterà che le tasse che le aziende pagano non saranno più versate alla Regione siciliana, ma dove ha sede la capogruppo con un conseguenziale ulteriore impoverimento dell’economia della nostra Isola”.
Sammarco ricorda che “350 milioni di euro l’anno sono stati persi con la fine del BdS di tasse pagate alla Regione, 20 milioni con Prestinuova e circa 100 milioni si potrebbero perdere temiamo con la cancellazione di Banca Nuova mentre la Regione siciliana non riesce a chiudere il bilancio”.
“Ma non solo – conclude Sammarco – la possibile scomparsa di Banca Nuova, che conta circa 200 risorse nelle strutture di direzione su un migliaio di dipendenti, comporterà certamente problemi di mobilità per i lavoratori e di esuberi per le posizioni non più presidiate e di dispersione delle alte professionalità che si erano costruite nell’Azienda”.
Sammarco conclude: “La Uilca non ci sta a questo ulteriore strappo e chiederà ai vertici della Popolare di Vicenza e al presidente della Regione Siciliana un incontro a tutela dei lavoratori siciliani”.
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18 Maggio 2012, 16:04