03 Maggio 2012, 17:00
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“Non c’è tempo da perdere. Si vada al voto, restituendo cosi ai siciliani la possibilità di avere un governo credibile e capace di affrontare la grave congiuntura economica e sociale”. Lo ha detto Saverio Romano, coordinatore nazionale di Pid-Cantiere popolare.
“La nuova bocciatura, da parte del Commissario dello Stato, del disegno di legge con il quale la Regione ha tentato di rispondere al primo pronunciamento del Commissario Aronica sul ricorso ad un mutuo da 550 milioni, – ha aggiunto l’ex ministro – che non si puo’ accendere per spese diverse da quelle per investimenti, delinea non solo un corto circuito istituzionale inaccettabile, ma anche e soprattutto una grave situazione politica di empasse che la nostra regione non può più permettersi. Gli indicatori economici sono allarmanti e non può rinanere inascoltato il grido di allarme delle categorie economiche e produttive e delle parti sociali che chiedono invano delle risposte e delle misure ad un governo regionale che non è capace di fornirle. Le forze politiche tutte convergano, in modo responsabile – ha concluso Romano – e al di là delle convenienze politiche, su questa richiesta che il Cantiere popolare lancia per il bene della Sicilia e per il futuro dei siciliani’ .
Sulla stessa lunghezza d’onda la candidata sindaco a Palermo del Cantiere popolare, Marianna Caronia: “Stiano attenti a chi frequentano, – ha detto – alcuni tra i candidati a guidare la quinta città di Italia, posto che sanno di avere dietro le spalle, chi ufficialmente, chi sotto banco, quegli stessi personaggi che hanno condotto nel baratro la Regione. Come giustificheranno adesso, i loro sponsor,- ha proseguito la deputata di Cantiere popolare – l’ennesima impugnativa del Commissario dello Stato che oggi blocca anche la legge approvata dall’ARS la scorsa settimana per tappare i buchi della impugnativa precedente? Provino a giustificarsi con i forestali e i dipendenti dei consorzi di ripopolamento ittico, con gli archeologi ed gli operatori dei beni culturali. Provino, se ci riescono. Quella di oggi –prosegue Caronia – è l’ennesima dimostrazione, se mai ve ne fosse stato bisogno, non solo del fallimento del governo di Raffaele Lombardo, ma anche della sua ormai conclamata incapacità di reggere il confronto nelle sedi istituzionali. E allora si ricordi di essere Presidente della Regione e, per lealtà nei confronti dell’Istituzione che avrebbe dovuto guidare, passi la mano. Subito”.
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03 Maggio 2012, 17:00