Dorival di Bahia |La nuova fatica di Luigi Pulvirenti

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16 Novembre 2012, 17:39

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CATANIA- Dopo D’estate i temporali, ecco che arriva fra gli scaffali Dorival di Bahia, della Euno Edizioni di Leonforte, il nuovo romanzo di Luigi Pulvirenti (nella foto), giornalista e comunicatore catanese in forza altrove nella capitale. Il volume verrà presentato a Catania da Roberta Lunghi e Mario Venuti domani 17 novembre, alle ore 17.30, presso la chiesa di San Francesco a Cibali (via Pietro Verri 19).

Prova d’autore assai complessa, tutta giocata fra il dramma privatissimo del protagonista e la Storia con la maiuscola che ha segnato per sempre la vita dell’amico casualmente incrociato ad un semaforo. In genere i recensori sono soliti scrivere qualcosa tipo «semplice la trama». In questo caso non è possibile farlo. Proprio no. Perché il plot è ricco e intrecciato, con almeno due sottonarrazioni da seguire con attenzione e rivelazioni progressive fino all’ultima pagina.

A Roma, dove lavora, Andrea, il protagonista della vicenda narrata, nota un uomo suonare la chitarra per strada. Per uno di quegli straordinari intrecci del destino (che, sia chiaro, accadono molto di più nella realtà che nella letteratura), lo ritrova su un treno diretto in Sicilia. Si tratta di Dorival, giramondo carioca che butta all’aria l’equilibrio di Andrea, cui va ascritto (in un “oceanomare” di errori quotidiani) l’unico merito di intuire sin dall’inizio il potenziale valore salvifico dell’umanità del brasiliano.

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Il resto è tutto un disvelamento di tessere sul passato – invero doloroso – di Dorival, custode di segreti difficili da condividere con chiunque pur avendo la voce (dono a lui negato), ma anche dello stesso Andrea, costretto a convivere con il ricordo della scomparsa tragica del suo più caro amico. Sullo sfondo, la teologia della liberazione di Leonardo Boff, ossia il tentativo sincretico, tutto sudamericano, di coniugare Gesù Cristo e Karl Marx. Perché il Pulvirenti, scrittore che non fa mistero della sua provenienza dalla destra, di formazione è – inaspettatamente – un cattolico progressista. Il che rompe in via definitiva qualunque possibilità di ingabbiarlo in schemi precostituiti o inchiodarlo a forza lungo un asse politico lineare.

La presentazione del volume sarà l’occasione per discutere, sine ira ac studio, di anni sì terribili, ma certo ben più affascinanti dell’odierno squallore.

 

 

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16 Novembre 2012, 17:39

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