06 Marzo 2013, 14:43
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PALERMO – Basta tabelle, basta calcoli: al Palermo adesso serve solo vincere e correre. Ne è consapevole il laterale Andrea Dossena, intervenuto in sala stampa: “Mi sono stufato di fare tabelle, dobbiamo tirar fuori quello che serve per portare a casa una vittoria visto che finora quanto fatto non è bastato. E basta. Non c´è altro da aggiungere – dice Dossena – perché tiriamo poco in porta non lo sappiamo, altrimenti avevamo già risolto. Se prendiamo gol o non lo facciamo è demerito nostro, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Dobbiamo mettere i centrocampisti e le punte nelle migliori condizioni per fare gol, ma non so qual è la strada. C´è solo il lavoro, la concentrazione, la cattiveria, il cinismo sono le cose che possono farti vincere una partita. Non so in che dosi”.
Domenica al Barbera arriva il Siena, una partita a questo punto della stagione da dentro o fuori: “Ho visto giocare il Siena, è una squadra quadrata, compatta. Non c’è più però il prossimo treno, dobbiamo essere preparati e sapere cosa ci aspetta. Dobbiamo rimanere equilibrati, cercare di evitare di sbilanciarci troppo però. Manca la giocata negli ultimi 20-30 metri, ma dipende anche dalle partite. Il mister è un allenatore che vuole il gioco del calcio, palla a terra, senza lanci lunghi. Chi ci osserva sa che facciamo bene, manca quel qualcosa in più dovuto a cattiveria o agonismo, ma anche l’episodio fortunato”.
Dossena fa anche una sorta di paragone tra Malesani e Gasperini: “Mister Gasperini e mister Malesani hanno due concetti di gioco differenti, noi lavoriamo per mettere in campo le loro idee. Certe volte ci riusciamo altre volte meno, però la voglia, la concentrazione c’è sempre stata. Non pensavo di trovare una situazione così difficile ma non mi sono pentito perché comunque questa è una bella avventura. A Napoli avevo fatto 10 partite, il carico di lavoro qui l’ho aumentato e di conseguenza ho avuto un problema fisico. Ora però sto meglio”.
Il centrocampista rosanero è carico, chiede una mano ai tifosi e parla anche delle precedenti partite sprecate: “Le gare con Atalanta e Pescara sono i due nei che non hanno cambiato la strada, perché venivamo da una buona partita con la Lazio. Quelle due gare ci hanno affossato, la situazione è difficile ma non definitiva. Avere quei punti in più ci avrebbe fatto comodo. Tifosi? Loro sono il nostro 12esimo uomo, ci servono tantissimo e questa gente che viene allo stadio è sempre al nostro fianco. Abbiamo bisogno di loro”.
In conclusione sul suo futuro: “C’è un diritto di riscatto, a giugno ci siederemo ad un tavolo e vedremo qual’è la situazione. Il presidente ha tracciato una strada solida, io mi trovo bene sia con la città che con i compagni. Pensiamo alla salvezza e poi vedremo. Non dobbiamo fare calcoli, ogni pallone è l’ultimo del campionato. Venerdì il Genoa riceverà il Milan, una gara difficile, il risultato potrebbe motivare”.
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06 Marzo 2013, 14:43