Dossieraggio per fare l’assessore| Il presidente, le foto, i vice premier

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21 Maggio 2020, 14:02

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PALERMO – Il 18 novembre 2018 la giunta regionale si riunisce a Catania. È il giorno delle nomine dei direttori generali della Sanità. Antonio Candela non viene riconfermato. Al suo posto, all’Asp di Palermo, arriva Daniela Faraoni.

A giudicare dalle parole intercettate dai finanzieri Candela è colto di sorpresa. Ne discute con Giuseppe Taibbi che, secondo la Procura di Palermo, è il suo “faccendiere” di riferimento e l’uomo con cui si sarebbe diviso le tangenti. Entrambi sono stati arrestati nel blitz di stamani dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Per la prima volta si incontrano a casa di Candela. “… non lo sapevamo… ci ha preso in giro… ci siamo fidati… ci hanno ammazzato”, dice l’ormai ex manager.

Parla al plurale, associa la sua sorte a quella di Taibbi. Quest’ultimo vuole reagire, vuole costruire dei dossier da trasmettere anche a rappresentanti del governo nazionale. Un’arma di ricatto per ottenere la nomina di Candela ad assessore della giunta Musumeci.

“Allora se tu vuoi, io in questa settimana mi esco fuori tutti i casini che hanno queste persone”, dice Taibbi. “ E che risolviamo”, risponde Candela. Taibbi insiste: “… poi si fa un bell’articolo nei posti seri e si pubblica”. L’ex manager ha delle perplessità (“.. e chi lo pubblica)”, ma si fida: “.. ma tu non mi devi dire se tu vuoi, tu per i rapporti che noi abbiamo tutto quello che tu puoi fare fallo, mi segui, non mi devi dire se… omissis”.

Nel passaggio successivo Taibbi lascia intendere che la pubblicazione dei dossier sui giornali non è il suo vero obiettivo. Punta molto più in alto: “… ora sia all’uno che all’altro, i due vice del premier che tanto vogliono la Sicilia e tanto casino vogliono fare in Sicilia e tanto non vogliono questo, questo presidente, io sono in grado di recapitargli, sia a uno che all’altro nelle proprie scrivanie, non per e-mail, ma nelle proprie scrivanie, un dossier dove c’è, vedi che questo ha preso, Lanza (Maurizio Lanza, manager dell’Asp di Catania), Colletti (Roberto Colletti, direttore generale dell’ospedale Civico di Palermo)… quello ha problemi, quell’altro ha problemi, questa deve essere la sanità della Sicilia? Punto interrogativo. Da là un minimo di bordello ne scaturisce… io la vedo l’unica, altrimenti lui per scusarsi prende il bambino (si riferisce all’assessore alla Salute Ruggero Razza), levati dai coglioni e ti fa assessore”. In quel momento storico è ancora in carica il primo governo Conte, con i vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.  È a loro che Taibbi vuole recapitare i dossier.

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Taibbi ha un’idea precisa su cosa raccogliere nei dossier: “… noi alle strette c’è una cosa da fare, però è una cosa… il signore a cui… a cui ho chiamato, io lo so cosa gli devo dire, si fa così, io ti trovo dalla A alla Z tutte le possibili porcate inimmaginabili con tanto di video foto satellitari… tu vai là e ci dici (riferito a candela, ndr), ‘io ti do questo e tu mi dai questo’, ma ne sei capace?”. Candela: “… no, m’arrestano… sono cose che non funzionano queste… comunque io qualsiasi cosa c’è da fare secondo me bisogna fare, ma non sta cosa dei giornali… l’articolo dei giornali è una cazzata”.

Taibbi rilancia: “… allora l’ultima ratio, stronzo per stronzo, sei stato stronzo con me e non sei stato corretto con me, e io ti do una… che non c’è la donna nuda che non è sua… non è un problema di nomine, io ti do questo, è tuo, è il tuo lasciacondotto, t’abbruciò e io voglio fare lo stesso con te”.

Infine c’è un passaggio del discorso di Candela, la cui prima parte è omissata: “… e poi siccome, questa cosa un poco li ha un po’ spiazzati, dice ma, non sanno se io bluffo, fino a quanto, no bluffare no ma fino a quanto avessi queste coperture dietro le spalle, perché io vero ce l’ho detto politici non ne conosco, hai detto bene tu perché io mi sono sempre affidato a te e che non conosco nessuno, però conosco ci dissi solo procuratori della Repubblica e carabinieri, poliziotti, questori e quant’altro ci dissi, Viminale ci dissi e a Roma un po’ di amici ce li ho” iddu sta cosa non ci piaciu, capito?”.

A chi non è piaciuto il discorso? Candela sostiene di non essere gradito “perché ho fatto arrestare ste persone e perché ho buttato tutti quanti fuori… secondo me lui nella sua valutazione probabilmente poi s’era convinto che magari non ho più determinate persone non ci sono più, mi segui anche sta cosa, qualche è procuratore mi segui? E allora forse dice questo non mi può fare più male e sta cosa l’ha fatta così, per evitare questioni non lo so, non parlo più…”. Un altro omissis copre il passaggio successivo.

Leggi. “L’appalto, l’intrigo, le tangenti”

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21 Maggio 2020, 14:02

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