25 Ottobre 2020, 23:04
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CATANIA – La manifestazione contro il dpcm governativo finisce tra bombe carta e fumogrni lanciati in mezzo al corteo, inizialmente pacifico, presente davanti la Prefettura.
Dopo Napoli, Roma e Palermo anche nel capoluogo etneo manifestazioni contro il Dpcm governativo che anticipa le chiusure di bar ristoranti e pub alle ore 18,00.
Bombe carta e fumogeni lanciati davanti alla Prefettura.
Sale la protesta dei ristoratori e dei lavoratori di settore contro i provvedimenti adottati dal Governo.
Ristoranti, bar e pub dovranno abbassare le loro saracinesche alle ore 18,00 per poterle riaprire alle 05,00 dell’indomani mattina.
Le manifestazioni annunciate tramite social sono state due.
Una davanti alla Prefettura in via Etnea e l’altra in piazza Duomo.
In piazza Duomo la FIPEConfcommercio non part3cipa alla manifestazione.
Davanti a palazzo Minoriti la manifestazione organizzata da #GenerazioneBastaGià.
Il Dpcm governativo chiude di fatto alla ristorazione, alla cultura e allo sport.
“Ci troviamo di fronte a una situazione inverosimile – dice Gigi Vitale ristoratore di FipeConfcommercio – non solo per la nostra attività, per le nostre famiglie, ma anche e soprattutto per i nostri dipendenti, sono 10 nel mio locale.
Ci avevano giù buttato a terra, ma ci siamo rialzati, ci avevano trasformati in venditori da asporto e ogni giorno abbiamo vissuto con l’ansia di scoprire i nuovi orari di apertura e chiusura dei nostri locali.
Oggi basta!
Non possiamo andare avanti in questa maniera!”
L’altra manifestazione è stata organizzata dal gruppo #GenerazioneBastaGià e ha visto coinvolti non solo il mondo della ristorazione, ma anche il mondo delle palestre, delle piscine e della danza.
Una mobilitazione generale contro la chiusura anche di teatri e cinema.
Le parole dell’Assessore alla Cultura del comune etneo Barbara Mirabella sui social precedono di qualche giorno l’incontro di tutti gli assessorati alla cultura italiani con la Presidenza del Consiglio che si dovrebbe tenere a Roma lunedi e riguardante la situazione drammatica del comparto della cultura e dello spettacolo.
“Quando sospendi le sale da gioco e le assimili alle sale teatrali, da concerto e cinematografiche hai ucciso, tradito e offeso l’intero comparto”.
In piazza Duomo non c’è stata la FIPEConfcommercio.
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25 Ottobre 2020, 23:04
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