13 Gennaio 2015, 18:49
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ACI CASTELLO – Il sindaco Drago fa retromarcia sulla tassa di soggiorno. La giunta ha approvato la modifica delle tariffe in seguito alle polemiche nate all’indomani della proposta, votata dal consiglio comunale. Tra le critiche più dure quelle degli albergatori per voce di Nico Torrisi (presidente di Federalberghi) e di Ornella Laneri, presidente di Confindustria Alberghi). Gli operatori del settore, infatti, avevano sottolineato i rischi connessi all’aumento del 150% per cento sulla tassa di soggiorno. Tre euro al giorno per il soggiorno in un hotel cinque stelle, due e mezzo per un quattro stelle, uno e cinquanta dalle tre stelle in giù e un euro per i bed and breakfast: tariffe troppo esose e poco competitive secondo Torrisi e Laneri.
Le nuove quote, rimodulate dalla giunta in seguito a due tavoli tecnici alla presenza di assessori, consiglieri e “le confederazioni”, aggiustano il tiro e seguono le indicazioni degli operatori del settore: due euro giornalieri per la permanenza in un albergo cinque stelle, uno e mezzo per un quattro stelle, uno per le strutture da una a tre stelle e 0,75 centesimi per i B&B. Tra le criticità rilevate dai rappresentanti degli operatori turistici c’erano, inoltre, le difficoltà connesse ai pacchetti già venduti per il 2015 con le vecchie tariffe.
Alla fine la retromarcia (non più un rincaro del 150% ma del 50%) della giunta è arrivata, ma riguarderà soltanto il 2015. “Io penso che la politica debba valutare queste situazioni, la giunta ha proposto al consiglio comunale un abbattimento per il 2015”, spiega il sindaco Drago che però non considera esose le cifre proposte. “Le tariffe sono giuste, ma alla fine dell’anno con pacchetti turistici già venduti con imposta di soggiorno vecchia avrebbero creato dei danni agli albergatori che avrebbero dovuto rimetterci soldi di tasca propria”, aggiunge il primo cittadino. “Sulla base di queste valutazioni fatte dagli albergatori, la giunta ha proposto al consiglio una modifica”. A questo punto l’ultimo passo previsto è il passaggio in consiglio per l’approvazione.
Ma la rimodulazione delle tariffe non è l’unica novità legata alla tassa di soggiorno. Il primo cittadino, infatti, rivendica l’intervento della giunta rispetto “a un regolamento lacunoso” negli anni precedenti e orientato adesso ad incentivare attività culturali e turistiche. Il riferimento è alle somme ottenute dai proventi della tassa di soggiorno. “Le linee guida di investimento di queste somme sono vincolate a una serie iniziative legate al turismo già contenute nel piano di sviluppo”, assicura Drago.
Anche perché è la legge che prevede questo utilizzo per le somme in questione. “Moderatamente soddisfatto”, si dice il presidente di Federalberghi, Nico Torrisi che ribadisce comunque la sua “contrarietà a qualunque incremento della tassa di soggiorno”. Aumento che pure c’è. “Stiamo comunque accentando questo incremento che ci porta ad essere equiparati con la città metropolitana di Catania; certamente era scriteriato quell’aumento che ci portava addirittura a superare la città di Catania e che non aveva né capo né coda: ci sentiamo dunque soddisfatti, ma moderatamente”, afferma Torrisi.
“Prendiamo atto che l’amministrazione si è resa conto che le nostre non erano motivazioni peregrine ma cose concrete: apprezziamo questo gesto perché al contrario ci sarebbe stato un colpo troppo duro a un comparto che già vive una crisi profonda”, aggiunge il presidente di Federalberghi che tenta di non pensare a cosa accadrà nel 2016. “Cerchiamo di lavorare quest’anno, ce ne preoccuperemo al momento opportuno, oggi abbiamo comunque scongiurato un enorme danno per tutto il territorio”. Torrisi, però, lancia un monito alla giunta riguardo al corretto utilizzo degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno: “I soldi vadano destinati, come prevede la legge, per la spesa turistica”.
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13 Gennaio 2015, 18:49