Economia

Dragotto, le dimissioni da Irfis: “Il falso? Una dimenticanza”

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15 Marzo 2023, 11:27

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PALERMO – “Le do la mia parola d’onore, l’indagine in corso non c’entra nulla con le mie dimissioni ed è un fatto banale. Mi sono accorto che l’incarico all’Irfis era troppo gravoso. Ho tanti altri impegni professionali”.

Tommaso Dragotto, fondatore della Sicily by Car, società di autonoleggio fra le più note, al momento della nomina aveva una grana giudiziaria, ma giura che nulla c’entra con le dimissioni rassegnate a metà gennaio. Nel frattempo è stato iscritto nel registro indagato per un’altra ipotesi di reato – falso – dal procuratore aggiunto Sergio Demontis che ha ricevuto un esposto dalla Regione.

Dragotto, nominato da Renato Schifani, alla presidenza della società finanziaria in house della Regione c’è rimasto una manciata di giorni. Poi ha passato la mano. A nomina avvenuta alla Regione si sono accorti che l’imprenditore aveva dichiarato di non avere procedimenti penali in corso. Ed invece è indagato per smaltimento illecito di rifiuti. “È stata una banale dimenticanza – spiega -. Si figuri se avrei potuto mentire alla Regione e al presidente Schifani”.

La “bugia” riguarda la mancata dichiarazione dell’indagine in corso: “Sa di che si tratta? I vigili urbani sono intervenuti perché durante i lavori di restauro di Villa Lampedusa (acquistata dall’imprenditore ndr) un operaio ha bruciato delle sterpaglie, per altro in un terreno non mio”.

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Perché dichiarare il falso? “Una dimenticanza, sono una persona pulita. La Banca d’Italia (alla cui vigilanza è sottoposto l’Irfis ndr) nulla ha rilevato. Le ripetom non ci ho pensato”. E le dimissioni? Qualcuno gli ha chiesto di fare un passo indietro per non creare imbarazzo? “Lo escludo categoricamente. Mi sono accorto che l’impegno richiesto era incompatibile con il lavoro della mia azienda che assorbe tutte le mie energie”. Ed elenca tutti i programmi futuri: dalla quotazione in borsa all’apertura di sedi in Croazia e Montenegro.

Che la presidenza di Irfis fosse un impegno gravoso era prevedibile. Dragotto, però, non si era reso subito conto che c’era parecchio lavoro. Pensava ad una “carica di rappresentanza, ed invece si trattava di un incarico di presidente esecutivo”. E si è fatto da parte. Ora l’affaire è sul tavolo della magistratura. Oltre alla vicenda legata allo smaltimento dei rifiuti Dragotto è indagato per falso.

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15 Marzo 2023, 11:27

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