29 Agosto 2013, 20:48
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CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI) – L’immersione è finita in tragedia oggi pomeriggio a Scopello. A circa trenta metri dal secondo faraglione è stato trovato senza vita Claudio Corradengo, palermitano di 20 anni. Il giovane – secondo quanto ipotizza la guardia costiera di Castellammare del Golfo – sarebbe rimasto impigliato in uno scoglio, non riuscendo più a risalire a galla. Le prime segnalazioni sarebbero arrivate alla capitaneria intorno alle 14: da almeno un’ora un pallone di segnalamento risultava fermo in un punto.
Un circostanza che ha immediatamente fatto scattare gli accertamenti. Due gommoni dei soccorsi sono quindi usciti in mare e uno degli uomini della guardia costiera si è tuffato: il corpo senza vita del giovane giaceva sul fondale. Il cadavere è quindi stato recuperato e trasportato al porto di Castellammare, per essere poi trasferito all’obitorio di Trapani, dove il medico legale ha effettuato l’ispezione cadaverica e accertato la morte per annegamento. Sul posto è arrivato il padre del ventenne che ha riconosciuto il corpo del figlio.
Secondo le prime informazioni, il ragazzo non sarebbe stato un sub professionista, con sé non aveva né bombole né altra strumentazione. Soltanto il pallone di segnalamento, lo stesso che ha permesso di rintracciarlo. Ma era ormai troppo tardi: il medico legale ha tra l’altro stabilito che il decesso è avvenuto intorno a mezzogiorno.
“Oltre alle regole standard – spiegano dalla capitaneria di porto – ci sono degli accorgimenti che dovrebbero sempre essere presi in considerazione in mare. Anzitutto, è pericoloso effettuare immersioni da soli. Se è possibile è sempre meglio farlo in compagnia, perché nel caso di un malore o di un incidente qualcuno può lanciare l’allarme. Poi, è importante portare con sé l’attrezzatura adatta ed è anche consigliabile avere una barca d’appoggio”.
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29 Agosto 2013, 20:48