06 Ottobre 2023, 06:50
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PALERMO – In agosto il governo nazionale stanziò sette milioni di euro per i danni provocati dalla peronospora in tutta Italia, ora la Regione Siciliana mette nero su bianco l’entità del disastro per i viticoltori dell’Isola: 351 milioni e 111mila euro. I conti sono semplici quanto disarmanti e ci vuole poco per capire che la goccia stanziata da Roma non servirà a calmare le acque di un mare tempestoso come quello che l’agricoltura siciliana solca dall’inizio di questa disastrosa annata.
“È un inizio – ha rassicurato il ministro per l’Agricoltura Francesco Lollobrigida rispondendo ad un’interrogazione parlamentare sulle iniziative prese a tutela della filiera vitivinicola -. Spero che già in Parlamento, durante la legge di stabilità, si possa implementare la cifra”. Lollobrigida ha poi fatto notare: “Dobbiamo intervenire per ripagare le imprese, anche in considerazione del problema interconnesso al sistema vino, vale a dire lo stoccaggio di un quantitativo di vino eccessivo prodotto lo scorso anno”. Per questo nel decreto di agosto “abbiamo voluto prevedere anche un intervento normativo – ha aggiunto – sulla possibilità di utilizzare in deroga sul piano biennale le uve, aumentando la percentuale di quelle utilizzabili rispetto allo stoccaggio dell’anno precedente”. Il governo punta così a “ridurre le perdite per le aziende e mantenere sul mercato una quantità di vino italiano importante”. Il ministro dell’Agricoltura ha poi rilevato che bisognerà “comunque aspettare l’imbottigliamento e la vendita per capire la perdita di valore sulla quale avremo più occasioni di intervenire”.
Gli agricoltori siciliani, però, dovranno fare i conti adesso con una crisi senza precedenti provocata dalla terribile malattia che ha aggredito i vigneti nel mese di maggio. Il danno accertato di 351.111,040 milioni di euro riguarda soltanto sei delle nove province dell’Isola. La valutazione arriva dagli Ispettorati provinciali dell’agricoltura ed è contenuta nella delibera con la quale la Giunta Schifani ha approvato la richiesta di stato di calamità per i danni da peronospora nelle province di Palermo, Catania, Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Gli Ispettorati di Enna, Messina e Siracusa, infatti, hanno comunicato alla Regione che nel loro territorio non si è raggiunta la soglia minima di danno per l’attivazione dei benefici previsti dal decreto legislativo 102 del 2004.
La nota trasmessa dal dipartimento regionale dell’Agricoltura all’assessorato di riferimento, che è alla base della delibera di Giunta, è drammatica: “In quasi tutto il territorio regionale i danni sono stati rilevanti con percentuali che vanno dal 25% al 95% della produzione – si legge -. I maggiori danni si sono avuti nelle aziende coltivate con il metodo biologico”. La provincia con il danno più consistente è Agrigento: 161.523.480 euro. Seguono Trapani (80.820.000 euro) e Palermo (79.021.800 euro). Più bassi i danni nel Catanese (16.830.000), nel Ragusano (11.212.000 euro) e nel Nisseno (1.703.760 euro). Numeri dai quali emerge l’assoluta inadeguatezza dello stanziamento nazionale e così, almeno per il momento, gli agricoltori siciliani guardano alla promessa formulata dall’assessore regionale Luca Sammartino: un intervento normativo nella legge di stabilità regionale.
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06 Ottobre 2023, 06:50