La mamma bloccata con la droga | E saltò la consegna all’avvocato

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24 Maggio 2018, 18:03

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PALERMO – Maggio 2017. Un’avvocatessa chiama Eduardo Premuda. Gli servono “due pacchetti di sigarette”. Premuda gira la richiesta alla moglie Natalina Valenti. Sarà quest’ultima a consegnare la droga. Solo dopo che “lascerà tutte cose a lui”. Il modus operandi della banda della droga scoperta a Ballarò si ripeteva con una cadenza vorticosa. L’avvocatessa è solo uno dei tanti clienti.

I poliziotti della squadra mobile ascoltano la telefonata, si appostano in via Porta di Castro e fermano la donna. Dentro la borsa nasconde undici stecche di marijuana, un pezzo di hashish, un paio di dosi di cocaina e tutto l’occorrente per pesare e confezionare la sostanza stupefacente. Pochi minuti dopo Premuda chiama il figlio: “Hanno bloccato la mamma… gli sbirri hanno preso la borsa”.

Quindi chiede aiuto alla figlia Jessica: “Vai a casa che ci sono gli sbirri… se fanno la perquisizione mi prendono i soldi e tutte cose vai subito a casa da me”. Troppo tardi. I poliziotti sono già piombati a casa: “Papà non vogliono che entro”. Nell’abitazione viene trovata altra droga e 900 euro.

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Non è l’unico posto dove vengono nascosti gli stupefacenti. Premuda padre contatta un’altra persona: “Compà sei là sotto? Gli dici che la carne se la salgono sopra domani me la vado a prendere”.

E l’avvocatessa che attende la consegna? Alle 19: 08 chiama Edoardo Premuda. Risposta: la moglie si è sentita male. Niente da fare. Era andata meglio tante altre volte. L’avvocatessa, infatti, era uno dei tanti clienti. Medici, operai, ballerini e molti studenti universitari. Sono stati tutti identificati. Il consumo di cocaina, marijuana e hashish è dilagante.

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24 Maggio 2018, 18:03

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