15 Maggio 2023, 12:14
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ENNA. Si sarebbero riforniti di doga a Catania e da Barrafranca avrebbero smistato cocaina e marijuana in vari centri della provincia di Enna e Caltanissetta. Per questo stanotte i carabinieri del comando provinciale di Enna hanno arrestato cinque barresi e imposto il divieto di dimora ad altri due, con accuse a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, ricettazione e danneggiamento a seguito di incendio.
In quattro – ovvero il trentenne Paolo Di Mattia, Giuseppe Nicoletti di 33 anni, Sara Amore di 29 e Salvatore Nicoletti di 45, sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere e il quinto, il venticinquenne Salvatore Centonze, ai domiciliari con braccialetto elettronico. L’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, “dalla fine di marzo 2020”, è ipotizzata dalla Dda di Caltanissetta per tutti e cinque; e Di Mattia è ritenuto il capo del gruppo. Per Centonze tuttavia l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari riguarda solo ipotesi di spaccio.
La presunta organizzazione, secondo i carabinieri, si riforniva di droga a Catania e, per assicurarsi le somme di denaro dovute dai clienti, avrebbe accettato pegni, ovvero gioielli (in garanzia), auto rubate, oltre che le carte postepay su cui veniva accreditato il reddito di cittadinanza.
L’attività investigativa, coordinata dalla Dda di Caltanissetta, avrebbe consentito, inoltre, di recuperare armi e droga, una piantagione di marijuana alle porte di Barrafranca (ma in territorio di Piazza Armerina). L’ordinanza è stata emessa dalla gip di Caltanissetta Emanuela Carrabotta.
Con il provvedimento, è stata ritenuta la sussistenza dei cosiddetti gravi indizi di colpevolezza. La misura, secondo i militari, si porrebbe nel solco delle operazioni Ultra e Ultra Bis eseguite nel 2020 dal Comando Provinciale di Enna e dalla Sezione Anticrimine dei carabinieri di Caltanissetta. E punterebbe a eliminare un’ulteriore presunta piazza di spaccio presente a Barrafranca.
Una piazza di spaccio che avrebbe rifornito di stupefacenti, in particolare marijuana e cocaina, consumatori provenienti ,oltre che da Piazza Armerina, anche da numerosi altri centri della provincia di Enna e di Caltanissetta, alcuni dei quali sorpresi dai carabinieri subito dopo l’acquisto e segnalati alla Prefettura di Enna per uso personale. Va precisato che l’inchiesta è tuttora apertissima e per gli indagati vige la più assoluta presunzione di innocenza.
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15 Maggio 2023, 12:14