30 Novembre 2018, 07:26
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PALERMO – Fiumi di cocaina arrivavano dalla Calabria a Palermo, poi raggiungevano Agrigento e anche l’isola di Lampedusa. Scattano quattordici arresti con l’operazione ‘Lampedusa’ della squadra mobile del capoluogo, in corso dalle prime luci dell’alba insieme ai colleghi di Reggio Calabria, Agrigento e Siracusa. In manette sono finiti Giuseppe Bronte, Salvatore Bronte, Domenico Stilo, Gaetano Rizzo, Emanuele Rizzo, Francesco Portanova, Davide Licata, Salvatore Caoraro, Dante Parisi, Vincenzo Terranova, Calogero Vignera, Angelo Cardella, Ivan La Spisa, Alessandra Pepati e Gianluca Gambino.
Le indagini coordinate dalla Dda di Palermo hanno permesso di accertare che lo smercio dello stupefacente nelle varie province era garantito da una cerchia di corrieri, tutti commercianti ambulanti, ma pusher di fatto. Per il loro lavoro ufficiale, raggiungevano i mercati rionali ed in tal modo spostavano la droga senza destare sospetto.
Ma non solo cocaina, l’organizzazione si occupava anche del traffico di hashish e marijuana, con una articolata suddivisione dei ruoli e la comunicazione con i referenti delle singole province di destinazione dello stupefacente.
L’USCITA DALLA SQUADRA MOBILE – VIDEO
Nel corso delle indagini è emerso che, pur provenendo la maggior parte dello stupefacente dalla Calabria, non mancavano fonti di approvvigionamento locali, come per esempio, la piantagione indoor di marijuana scoperta e sequestrata in territorio di Villafrati, nel Palermitano, nel 2017 e “curata” da un soggetto alle dirette dipendenze di uno dei principali esponenti dell’associazione.
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30 Novembre 2018, 07:26