Catania

Il patto mafioso, condannati i colonnelli del clan Santangelo

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01 Luglio 2021, 05:33

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CATANIA – Arriva otto mesi dopo le richieste di condanna del pg Francesco Paolo Giordano la sentenza d’appello del processo scaturito dall’imponente inchiesta Adranos della polizia che nel 2018 riuscì a mettere in ginocchio il clan Santangelo-Taccuni. La holding mafiosa dello spaccio in quel di Adrano è andata in default grazie alle indagini della Squadra Mobile e del Commissariato adranita. Che ha anche scoperto come il mercato ortofrutticolo, considerata una sorta di zona franca della mafia, fosse stata spartita con lo storico clan rivale degli Scalisi. Insomma giù le armi e sù la bandiera della diplomazia mafiosa. Addirittura le telecamere degli investigatori immortalano la consegna di un regalo da parte del reggente Alfio Santangelo al boss degli Scalisi Pietro Maccarrone. Un dono come prova del patto mafioso. 

Alcune pene sono state riformate da parte della Corte d’Appello, ma alcune posizioni chiave – come quelle del vecchio boss Alfio Santangelo (19 anni e 3 mesi), del genero Antonino Quaceci (18 anni, 6 mesi e 6 giorni) e dei fratelli Nino e Salvatore Crimi (20 anni) – sono rimaste invariate rispetto a quelle (severissime) inflitte da gup. Va al ribasso la condanna a Nicola Mancuso, da 8 a 6 anni. L’adranita ha una sentenza all’ergastolo in appello per l’omicidio di Valentina Salamone. 

Il blitz Adranos permise anche di inchiodare un poliziotto infedele che attraverso i diretti contatti con Salvatore Crimi avrebbe venduto stupefacenti nel messinese. La Corte d’Appello gli ha riconosciuto la continuazione con la sentenza, ormai definitiva, di quando è stato arrestato in flagranza al casello di San Gregorio mentre trasportava droga in auto. La pena finale è stata riformata in 7 anni e 10 mesi. C’è anche un’assoluzione: quella di Dario Valenti. 

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Ecco tutte le condanne in appello: Antonino Bulla, 17 anni, 5 mesi e 10 giorni, Vincenzo Bulla, 10 anni, 6 mesi e 20 giorni, Nino Crimi, 20 anni, Salvatore Crimi, 20 anni, Nicola D’Agate, 10 anni, 10 mesi e 20 giorni (assolto dall’associazione mafiosa), Antonino Foti, 5 anni e 4 mesi e 24 mila euro di multa, Salvatore Foti, 10 anni 6 mesi e 20 gironi, Rosario Galati Massaro, 9 anni e 8 mesi, Tindaro Giardina, 4 anni 8 mesi e 24 mila euro di multa, Antonino La Mela, 10 anni, 6 mesi e 20 giorni, Giuseppe La Mela, 15 anni, 5 mesi e 10 giorni, Nicola Mancuso, 6 anni, Vincenzo Nicolosi, 9 anni, 6 mesi e 20 giorni, Francesco Palana, 7 anni e 10 mesi (riconosciuta la continuazione con altra sentenza definitiva), Andrea Palmiotti, 9 anni, 6 mesi e 20 giorni, Angelo Pignataro, 8 anni, Maurizio Pignataro, 16 anni 7 mesi e 23 giorni (riconosciuta la continuazione con altra sentenza), Antonino Quaceci, 18 anni, 6 mesi e 6 giorni, Salvatore Quaceci, 6 anni e 8 mesi (riconosciute attenuanti), Nicolò Rosano, 13 anni e 4 mesi, Vincenzo Rosano, 14 anni, 9 mesi e 23 giorni, Salvatore Sangrigoli, 9 anni, 6 mesi e 20 giorni, Alfio Santangelo, 19 anni, 3 mesi e 3 giorni di reclusione, Gianni Santangelo, 19 anni, 5 mesi e 10 giorni, Biagio Trovato, 8 anni, Nicolò Trovato, 13 anni e 2 mesi (continuazione con altra sentenza), Ignazio Vinciguerra, 10 anni Antonino Carbonaro, 8 anni e 8 mesi, Mariano Fichera, 10 anni, 6 mesi e 20 giorni, 

Dario Valenti – come detto – è stato assolto. La Corte d’appello infine ha emesso sentenza di non luogo a procedere per morte del reo nei confronti di Salvatore Piccolo. 

Il collegio difensivo è pronto a ricorrere per Cassazione. Gli avvocati Maria Lucia D’Anna e Maria Caltabiano – che assistono Salvatore Foti – si dicono “soddisfatte per il risultato ottenuto in appello”. D’Anna difende anche Antonino Foti, Antonino La Mela e Antonino Bulla. Quest’ultimo in co-difesa con il penalista Pietro Scarvaglieri. “Leggeremo le motivazioni ma sono contento dell’assoluzione per l’associazione mafiosa”, commenta l’avvocato Francesco Messina, difensore di Nicola D’Agate.

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01 Luglio 2021, 05:33

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