28 Giugno 2018, 11:16
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PALERMO – Riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e spaccio di droga. Queste le accuse nei confronti di un uomo e una donna nigeriani, Bosah Lucky di 28 anni e Daudu Loveth di 32, su cui pendeva un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda.
Da tempo i poliziotti della squadra mobile che avevano già avviato le indagini, sapevano che gli interessi dei due orbitassero a Ballarò: l’area è stata monitorata costantemente, ma entrambi, consapevoli di essere sotto controllo, avrebbero fatto di tutto per evitare di essere rintracciati. “Soltanto ricorrendo ad un fantasioso stratagemma – spiegano dalla questura – gli agenti sono riusciti, nei giorni scorsi, a contattare lo straniero vincendo la diffidenza ad incontrare sconosciuti: si sono così finti agenti di commercio ed hanno condotto telefonicamente una trattativa relativa ad un contratto di locazione, per definire la quale si è fissato un incontro”.
A quell’appuntamento l’uomo ha trovato gli agenti che lo hanno bloccato ed arrestato. La donna, invece, grazie agli ulteriori sviluppi delle indagini è stata arrestata dai poliziotti che ieri sono riusciti a chiudere il cerchio rintracciandola proprio nel quartiere di Ballarò, dove i due erano già stati fermati due anni fa per spaccio di sostanze stupefacenti.
In quell’occasione erano stati sorpresi in vicolo della Madonna con un atteggiamento che aveva insospettito i poliziotti, che avevano perquisito la loro abitazione dell’Albergheria. Una volta nell’appartamento, nascosti all’interno di alcuni pensili della cucina e in un ripostiglio, sono stati trovati numerosi involucri di plastica con marijuana confezionata e divisa in dosi, per un peso complessivo di circa cento grammi. Nello stesso contesto erano stati trovati più di novecento euro in contanti, considerati frutto dello spaccio.
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28 Giugno 2018, 11:16