25 Ottobre 2013, 12:26
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PALERMO – La cocaina era nascosta sotto il sedile posteriore della macchina. Tre chili e mezzo divisi in tre panetti che, una volta spacciati sul mercato, avrebbero fruttato oltre quattrocentomila euro. Una partita di droga dal principio attivo altissimo e dunque potenzialmente molto pericolosa. Se non tagliata bene avrebbe potuto provocare addirittura la morte.
L’auto era partita da Napoli con a bordo tre persone, destinazione Palermo. In poliziotti della squadra mobile avevano avuto una soffiata e mercoledì scorso si sono piazzati in massa nei pressi della rotonda di via Oreto. Fermati ad un posto di blocco, i tre napoletani non sono riusciti a giustificare la loro presenza in città. L’uomo al volante, pregiudicato, ha detto di essere venuto per incontrate un amico di cui, però, non ricordava neppure il nome.
Le manette sono scattate per Giuseppe Niola, 44 anni, pregiudicato, e per Rosaria e Anna Palmieri, entrambe incensurate di 36 e 43 anni. Sono tutti e tre napoletani. Un dato che conferma che arriva dal capoluogo campano la droga che invade il mercato palermitano.
La soffiata aveva allertato i poliziotti della sezione Antidroga. Bisognava tenere d’occhio l’arrivo di una macchina con a bordo persone di etnia rom. Le indicazioni erano giuste, solo che si è scoperto che non si trattava di zingari ma di napoletani. Il resto lo ha fatto il fiuto di Nembo, il cane dell’unità cinofila a cui non è sfuggito l’odore della cocaina nascosta in un vano sotto il sedile.
I tre napoletani sono in carcere. Le indagini proseguono per risalire al fornitore e al committente dello stupefacente. Il sequestro di mercoledì scorso conferma che è lungo l’asse Palermo-Napoli che si snodano i nuovi, grandi, traffici di droga sotto l’egida di Cosa nostra. Abitualmente spetta a chi compra accollarsi i rischi del trasporto. Da un po’ di tempo, invece, i corriere sono campani. Sono, infatti, i grossisti a dovere mettere nel conto il “rischio d’impresa” per l’eventuale mancata consegna della merce. I sequestri rappresentano un danno enorme per le casse asfittiche dei clan mafiosi di Palermo che preferiscono pagare la roba ad un prezzo maggiorato piuttosto che perdere cifre considerevoli in caso di intervento delle forze dell’ordine. D’altra parte la camorra non ha alcuna intenzione di rompere l’asse con la mafia palermitana che tanti guadagni sta fruttando. Le informative degli investigatori sono zeppe di viaggi da Palermo a Napoli – e viceversa – per organizzare traffici di hashish e cocaina.
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25 Ottobre 2013, 12:26