05 Novembre 2012, 21:59
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Per i passeggeri, sigillati nei pullman diretti allo scalo italoamericano, non è stato granturismo. A raccontarci la sua odissea è Luca: “Nove ore per un viaggio che normalmente di effettua in due. Evviva la Sac – scrive, sarcastico – e le compagnie aeree”. Alle cinque del pomeriggio Luca ci manda un’email da Roma, in attesa tra uno scalo e l’altro: “Decollo previsto da Sigonella alle 12.35 – racconta – ci trasferiscono da Fontanarossa verso le 11.30, ci sigillano dentro il pulman con del nastro adesivo siglato, come si fa per un convoglio in quarantena. Arrivati a Sigonella, ci lasciano dentro il pullman in attesa dell’imbarco. Attendiamo oltre un’ora senza spiegazioni e con tutti i disagi del caso. Alla fine sono costretti, forse per pietà, a far scendere i viaggiatori e confinarli in un edificio della base, lasciandoci in ulteriore attesa. Verso le 14.00 ci permettono di raggiungere il velivolo con i motori spenti e, quindi, senza aria condizionata, patendo un caldo dell’inferno. Partenza h 14.30. Spero che la mia esperienza, ancora non conclusa, sia di monito per tutti i pendolari che nei prossimi 30 giorni sono costretti a utilizzare l’aeroporto di Sigonella come alternativa per viaggiare in aereo partendo da Catania”.
Al mattino, invece, i primi voli erano andati lisci come l’olio: “Il viaggio è stato tranquillo e il transfert da Sigonella a Catania è stato piuttosto rapido – racconta a Livesicilia Catania un passeggero in arrivo da Malpensa con il primo volo del mattino – e ci ha permesso di arrivare a Catania tre quarti d’ora dopo l’atterraggio”. I ritardi si sono acculumati, però, durante la giornata: un’ora in più rispetto al previsto: “Abbiamo dovuto aspettare che la navetta scaricasse i passeggeri in partenza e poi caricasse noi – spiega Antonella Salvucci – per cui siamo stati costretti ad aspettare un’ora chiusi dentro l’aereo”.
Anche il Codacons è sul piede di guerra: all’associazione di consumatori sono piovute lamentele per “interminabili code ai check-in Alitalia, a causa del poco personale addetto. Pulmini insufficienti per lo scarico bagagli dei voli in arrivo. Pulmann insufficienti anche all’imbarco dei passeggeri che devono essere trasportati nello scalo di Sigonella, e ancora file alle uscite d’imbarco, con conseguenti ritardi nei voli”. C’è già una taskforce di avvocati in caso di “sproporzionati disagi” (095.438080 e 342.770962): “Visto il sacrificio che e’ stato chiesto ai passeggeri, cioe’ di arrivare in aerostazione almeno 3 ore prima – spiega il presidente regionale del Codacons Giovanni Petrone – lo sforzo doveva essere maggiore da parte della SAC, perchè così i tempi si allungano notevolmente”.
A parlare di “criticità inevitabili” è la stessa SAC: a metterci lo zampino, anche un’interruzione di sistema di Alitalia con ritardi nei primi voli. Il Piano Sigonella, per la società di gestione dello scalo, ha avuto due punti critici: il flusso dei pullman da/per Fontanarossa e la riconsegna bagagli. In più, la SAC spiega di aver dovuto gestire due aeroporti (Sigonella e Fontanarossa) con tecnici in entrambe le strutture e strumentazioni in comune. Nel pomeriggio si è fatto il punto sulla situazione: “Da domani – spiega il direttore generale SAC Renato Serrano – tutto l’operativo e il personale sarà spostato su Sigonella, stiamo elaborando tutte le strategie per perfezionare il sistema che, tuttavia, nonostante gli inevitabili disagi oggi ha consentito di far transitare su Catania quasi 7500 passeggeri (arrivi 3652, partenze 3706). Ce la stiamo mettendo tutta e contiamo, entro un paio di giorni, di mettere il sistema a regime”. Intanto Lufthansa, però, ha cancellato la rotta su Catania ed EasyJet ha spostato i voli a Palermo, dando ai passeggeri un bonus da 25 euro a testa.
A parlare di “grande lavoro ed impegno” è invece Enzo Bianco. Il senatore del Partito Democratico: osserva che “siamo davanti ad un lavoro enorme, un grande sforzo per trasferire letteralmente un intero aeroporto”. E, dopo aver ringraziato i ministri dell’Interno, della Difesa e dello Sviluppo Economico, ed i vertici di Aeronautoica ed Enac, pensa ai lavoratori: “Un grazie va anche agli uomini della base di Sigonella e ai lavoratori e ai dirigenti della Sac, che hanno lavorato materialmente per un’operazione tanto delicata, certo non priva di qualche naturale disagio, ma necessaria per permettere alla città di Catania di mantenere anche in questo mese i collegamenti con il resto del Paese”.
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05 Novembre 2012, 21:59