06 Aprile 2015, 19:30
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PALERMO – Una doppia indennità per la stessa funzione. È quello che è successo alla (ex) Provincia di Palermo nel passaggio tra la gestione commissariale di Domenico Tucci e quella guidata da Manlio Munafò. Protagonista della vicenda il segretario dell’ente, Salvatore Currao, che in assenza di un direttore generale si è occupato durante la gestione Tucci del ruolo di vertice dell’amministrazione. Un incarico che – a detta dello stesso Currao – non avrebbe dovuto ricoprire “in quanto non retribuito – precisa – ma che espletavo soltanto in caso di atti urgenti e necessari”.
Eppure l’ex commissario Tucci, in una determina degli inizi del 2014, ha attribuito a Currao una maggiorazione del 50 per cento della retribuzione di posizione, elencando tra le condizioni quella di svolgere “l’attività di coordinamento per le fasi attuative delle linee di indirizzo agli organi in assenza del direttore generale”. Insomma, un aumento di stipendio (anche) per farsi carico del massimo ruolo nella burocrazia della Provincia. Che, vale la pena ricordarlo, sono enti che la Regione sta per cancellare. Ma questa è un’altra storia.
Nel 2015, il successore di Tucci, Manlio Munafò, conferma a Currao la maggiorazione del 50%, ma nella determina non c’è più traccia delle funzioni di direttore generale. Funzioni che sono invece citate in un altro documento a firma di Munafò, l’atto con cui conferisce a Currao l’incarico di direttore generale, per un compenso lordo annuo di 15 mila euro. Ma per Currao è un atto dovuto: “La maggiorazione dell’indennità – spiega – è prevista dal contratto collettivo degli Enti locali, mentre la retribuzione per il direttore generale è istituita direttamente dal testo unico degli Enti locali. Personalmente avrei preferito non ricoprire questo secondo incarico, ma mi è stato chiesto con insistenza, per cui alla fine abbiamo trovato una formula che quasi dimezza l’indennità, originariamente pari a 25 mila euro. È un impegno di cui mi sono fatto carico per senso del dovere – conclude Currao – e prova ne è che non ho ancora fatto assumere l’impegno di spesa. Insomma, ad oggi non ho ricevuto nessun compenso”.
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06 Aprile 2015, 19:30