13 Dicembre 2013, 14:28
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PALERMO – Rappresentavano la “cassa comune” a cui Messina Denaro ed i suoi affiliati potevano attingere. Un punto d’appoggio importante per la sua latitanza ed il mantenimento delle famiglie dei detenuti. Le società B.F Costruzioni srl e la M.G Costruzioni srl, erano dei veri e propri punti di riferimento economico.
Lo dicono i risultati delle indagini che hanno condotto ai trenta arresti del blitz “Eden”, che hanno anche documentato come Lorenzo Cimarosa – cugino del latitante – e l’imprenditore Antonino Lo Sciuto, abbiano gestito per conto dell’organizzazione, la realizzazione di importanti commesse pubbliche e private nell’area di Castelvetrano, come ad esempio le strade della zona industriale e le opere del polo tecnologico di contrada Airone, sempre nel paese del Trapanese.
Ma non finisce qui, perché gli interessi di Cosa nostra si erano ancora una volta proiettati verso l’eolico, con i lavori, in questo caso, per le piazzole e le sottostazioni elettriche del parco “Ventodivino”, nel comune di Mazara del Vallo. Una cassa sempre disponibile dunque, il quale reale utilizzo viene svelato dalle intercettazioni a casa della zia del boss, Rosa Santangelo, che confermano la “necessità” di dividere gli introiti delle due aziende con Messina Denaro e coi componenti delle famiglie dei latitanti.
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13 Dicembre 2013, 14:28