07 Dicembre 2013, 13:14
2 min di lettura
PALERMO – Sviluppo rurale e politiche per l’agricoltura “fondate sulla terra e sul cibo: un asset fondamentale per l’economia siciliana”. Il Piano di sviluppo rurale “sosterrà l’agricoltura con una nuova logica produttiva”. L’assessore alle Risorse agricole Dario Cartabellotta ha illustrato stamattina, a Villa Malfitano, le idee e le proposte in campo in vista della programmazione 2014-2020.
“Circa 2 miliardi di euro” che verranno investiti in alcuni principi prioritari: la promozione e il trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale, attraverso attività di ricerca, formazione professionale e servizi di consulenza alle aziende, l’ammodernamento strutturale delle aziende agricole, agro industriali e forestali al fine di migliorarne la competitività, la promozione e il sostegno dell’organizzazione della filiera alimentare – sia nella fase di produzione quanto nelle fasi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli -, il tutto accompagnato da interventi volti a favorire la valorizzazione sul mercato e nei confronti dei consumatori dei prodotti ‘born’ in Sicily, che – annuncia l’assessore Cartabellotta – verranno utilizzati anche nelle mense pubbliche come quelle di scuole, ospedali e università.
In questa direzione vanno i provvedimenti approvati a Bruxelles in materia di tutela delle risorse agricole ed alimentari ‘born in Sicily’, misure volte anche “alla lotta alla contraffazione – spiega Cartabellotta – e all’agropirateria alimentare, ma non solo: vogliamo anche dare credito e garanzie in agricoltura, soprattutto a chi ancora oggi ha difficoltà ad accedervi per mancanza di fidejussioni bancarie”.
Il governo regionale, poi, ha anche approvato il ddl-voto in cui si prevede l’impignorabilità della prima casa “e degli strumenti necessari per l’esercizio delle attività agricole, artigianali e professionali (trattori, macchinari, eccetera)”.
Dei 2 miliardi circa garantiti dall’assessore, inoltre, circa 80 milioni saranno investiti su misure create appositamente per introdurre i giovani laureati nel mercato del lavoro, tramite attività di marketing dei prodotti agricoli, di innovazione delle tecniche e della “internazionalizzazione delle produzioni”. Ma ci sono anche le risorse per il sostegno all’agro alimentare e alle agricolture biologiche.
Nell’elaborazione delle politiche agricole, “c’è stato uno stretto rapporto di collaborazione tra Regione e Comuni – conclude Cartabellotta – , un modo strategico di valorizzare le identità territoriali e al contempo provare a garantire un vero sviluppo”.
Pubblicato il
07 Dicembre 2013, 13:14