Miccichè non fa passi indietro | E chiama in causa Alfano

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16 Giugno 2009, 00:00

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Un appello al ministro alla Giustizia, Angelino Alfano, per ricomporre la frattura del Pdl in Sicilia ma senza fare passi indietro sul sostegno al governo bis di Raffaele Lombardo. Anzi, con l’obiettivo di completare senza indugi l’esecutivo ancora orfano di tre posti. E’ questa la strada dettata ieri da Gianfranco Micciché agli esponenti del Popolo delle Libertà che fanno riferimento all’area del sottosegretario ribelle.
Al termine di una lunga riunione che si è svolta nel pomeriggio a San Vito Lo Capo, alla presenza degli assessori regionali Titti Bufardeci e Michele Cimino, sospesi dal partito dopo l’ingresso in giunta, di parlamentari nazionali e regionali e di decine di amministratori locali, la linea è stata tracciata. “Chiediamo al ministro Alfano – ha dichiarato Miccichè – di sedersi intorno ad un tavolo per chiarire all’interno del Pdl la situazione politica in Sicilia e per lavorare insieme anche nell’interesse delle aspettative del premier Berlusconi”. Aspettative che, certamente, il presidente del Consiglio ha illustrato al sottosegretario nel corso del faccia a faccia avvenuto sabato scorso nel corso del convegno dei Giovani Industriali a Santa Margherita Ligure.
“La giunta regionale siciliana va completata e le deleghe in sospeso assegnate subito – ha aggiunto Micciché – Fino ad ora, il presidente Lombardo ha nominato solo nove assessori su dodici previsti. Se l’incontro tra il presidente della Regione e Berlusconi avverrà in tempi brevi si può anche attendere, ma in caso contrario i siciliani hanno premura di vedere la giunta al completo”.
Parte da un’autocritica l’analisi di Titti Bufardeci. “Abbiamo fatto una riflessione sul voto – ha affermato il vice presidente della Regione – La Sicilia ha sempre dato tanti voti a Berlusconi. Oggi, il Pdl ha perso oltre 10 punti rispetto alle politiche e serve un rilancio. Ci batteremo per agevolare il successo del premier che, alle ultime elezioni, non ha ottenuto i risultati che si aspettava. Vogliamo svolgere la nostra azione all’interno del Pdl per imprimere un interesse prioritario nei confronti della Sicilia. Per questo puntiamo a sostenere un governo nell’interesse dei siciliani che compia nomine di eccellenza e abbia i fondi Fas”. Su questo punto, potrebbe essere decisiva la decisione del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che potrebbe arrivare in settimana. Bufardeci si è anche detto convinto che l’incontro chiarificatore tra Lombardo e Berlusconi “avverrà sicuramente nei prossimi giorni”.
Ha parlato di “un’anima meridionalista dentro il Pdl”, invece, l’assessore al Bilancio Michele Cimino. “Noi siamo la corrente che difende il Sud – ha sostenuto – che stigmatizza le iniziative del ministro della Padania, Giulio Tremonti, il quale dopo il federalismo, vorrebbe imporre le gabbie salariali, che finirebbero col penalizzare ancora una volta i redditi dei lavoratori del Sud”.
La risposta degli esponenti pidiellini facenti riferimento all’area Alfano-Schifani ai ribelli di Micciché, potrebbe arrivare al termine del vertice convocato oggi all’Ars, alle 17.30, al quale parteciperanno i coordinatori regionali, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania. Anche l’Udc, infine, dovrà stabilire cosa fare dopo l’esclusione dall’esecutivo di Lombardo. Una riunione del gruppo parlamentare è già stata convocata a Palazzo dei Normanni per mercoledì alle 16.

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16 Giugno 2009, 00:00

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