Duemila in piazza per Di Matteo | Contestazione per Crocetta

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18 Novembre 2013, 18:15

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PALERMO – Circa duemila persone hanno preso parte in queste ore al corteo di solidarietà organizzato dal movimento per esprimere solidarietà al pm antimafia Antonino Di Matteo. Da alcune intercettazioni è emerso che il magistrato è stato oggetto di frasi minacciose da parte del boss Totò Riina. Palermo ha risposto con una presenza massiccia di cittadini onesti e associazioni che dal teatro Massimo hanno raggiunto Palazzo delle Aquile dove si è svolto un flashmob per ricordare le stragi del 1992 e del 1993.

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, presente alla manifestazione, è stato contestato da alcuni esponenti del movimento ‘No Muos’ mentre si trovava in piazza Massimo, per la manifestazione di solidarietà al pm. A una donna che gli diceva di “aver venduto la Sicilia agli americani”, Crocetta ha risposto: “Si deve vergognare, scegliere un momento antimafia per parlare di questione ideologiche che uno neanche sa non è opportuno. E’ ideologica e stronza”. Guarda il video della contestazione e della reazione del governatore.

Tra le associazioni e i movimenti che hanno aderito alla manifestazione c’erano le Agende rosse, Muovi Palermo, Azione civile, Cittadinanza per la magistratura, Contrariamente, Antimafia Duemila, Addio Pizzo, Associazione Attilio Manca, Comitato 23 maggio, Coordinamento Palermo ciclabile, Ruota Libera, Resistenza antimafia, Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Centro studi Paolo Giaccone, Ossermafia. Presente anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Siamo tutti con Di Matteo e le istituzioni che combattono la mafia – ha detto Orlando -. Ci sono ancora troppi politici collusi. Fino a quando non verranno buttati fuori, la mafia continuerà ad esistere. Speriamo che la commissione antimafia si occupi presto di questi gravi fatti”.

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“Se la mafia è ancora in piedi ci saranno delle ragioni strutturali perchè ciò avviene – ha affermato Crocetta -. Ogni battaglia contro la mafia la dobbiamo considerare una mappa di avanzamento e di liberazione della società, ma non dobbiamo pensare che sia un risultato definitivo. Il nostro compito deve essere quello di sradicare questo male dalla realtà politica della società siciliana, scardinandolo dal sistema degli affari dove ha subito dei duri colpi. Ma quanti pagano ancora il pizzo? E quante sono ancora le situazioni di disagio sociale che costringono le persone a rivolgersi al malaffare? Io sono convinto – ha concluso – che i magistrati vinceranno se la lotta alla mafia la faremo ognuno di noi, dal disoccupato allo studente, dall’imprenditore alle casalinghe”.

Alcuni studenti hanno affisso ai balconi degli striscioni con frasi di solidarietà al pm e agli altri magistrati impegnati nell’indagine sulla trattativa Stato-mafia. Di Matteo ha fatto pervenire un messaggio che è stato letto ai manifestanti nel quale ha ringraziato per la solidarietà, “segno di un vento antimafia che continua a soffiare a Palermo e in Sicilia e che dà forza a chi quotidianamente contribuisce alla lotta alla criminalità organizzata”.

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18 Novembre 2013, 18:15

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