E alla fine Castiglione sbottò: | “Questo non è un mercato”

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18 Giugno 2009, 12:52

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Giuseppe Castiglione si descrive come un uomo mite. E risulta così agli atti giornalistici. Mai un avverbio fuori posto o un participio minimamente spettinato, con la scriminatura imbizzarrita. Perfino quando Gianfranco Miccichè lo defini con parole violente, in una delle sfuriate che l’hanno reso celebre, lui, Castiglione, rispose con un’intervista compunta e trasecolata. E Dio solo sa quanto deve essergli costato. Ora non è che il co-coordinatore del Pdl (sempre Castiglione) abbia detto o fatto sfracelli. Ma la sua increspatura, l’esibizione di una umanissima incavolatura, a petto dell’estenuante tira e molla sui destini della Regione, sono una novità che probabilmente sottintende l’innalzarsi del livello di scontro. Una frase, una sola frase irridente scagliata contro Lombardo come lo strale di un nume corrucciato: “Qui non siamo al mercato”.

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Parlando con l’Italpress, Castiglione è tornato sulle molte spine della crisi e della giunta sicula. “Il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha intenzione di completare la giunta entro martedì, così pare.  “Prendiamo atto di questa decisione – dice il co-coordinatore pidiellino – ci rifacciamo ancora una volta alla posizione espressa dai coordinatori nazionali del Pdl. Non siamo interessati ai tre posti in giunta offertici da Lombardo, non siamo al mercato”. Appunto.  Poi un tocco di sfottò:  “A questo punto sarebbe più opportuno che il presidente della Regione desse vita a un governo ‘monocolore’, solo con esponenti del Movimento per l’autonomia e un serio programma di sviluppo per la Sicilia. Noi lo sosterremmo”. E questa ironia dai contorni acuminati è solo un altro segnale, una puntura di spillo, prima dello scontro finale. (R.P.)

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18 Giugno 2009, 12:52

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