E’ allarme mobilità a Catania | Ci sono 72 auto ogni 100 abitanti

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29 Maggio 2014, 10:47

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CATANIA. La cronica inefficienza del sistema di trasporti pubblico unita alla brutta abitudine di ricorrere all’automobile anche solo per brevi tratti sono senza dubbio una miscela esplosiva che caratterizza la città di Catania e dalla quale ne conseguono numerosi problemi di viabilità e di bassa qualità della vita. Il problema del traffico urbano per Catania è un tasto decisamente dolente, ma focalizzare prima di tutto l’attenzione su come migliorare il sistema del trasporto pubblico sarebbe strategicamente la linea d’azione più corretta da intraprendere per agire e snellire poi quello privato. Si è discusso approfonditamente di questi temi, ieri sera, nel corso di un incontro promosso da CittàInsieme, insieme ad esperti e rappresentanti dell’amministrazione comunale.

Un profonda trasformazione del sistema dei trasporti pubblici per assicurare maggiore rispondenza ai problemi della città è quanto prevede il Piano Generale del Traffico di Catania. Un corposo documento che consta di circa 380 pagine, approvato con delibera consiliare dell’aprile 2013, (sotto ancora la giunta Stancanelli) contenente numerosi aspetti legati alla viabilità urbana: trasporto pubblico, privato, la sosta, mobilità pedonale e ciclabile. Il programma del PGTU punta ad una più fitta integrazione, innanzitutto sul piano infrastrutturale: quest’ultima realizzabile nei nodi interscambio, quali stazioni, parcheggi e fermate; e integrazione modale e tariffaria ( unico titolo di viaggio valido per tutti i vettori di trasporto).

Fra gli esperti invitati all’incontro, il professore Giuseppe Inturri, ricercatore e docente di trasporti al Dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’Università di Catania nonché tecnico che ha lavorato alla stesura del Piano del Traffico Urbano. I dati evidenziati dall’esperto relativamente la città di Catania sono allarmanti. “La nostra città – spiega Inturri – presenta un trend in continua crescita relativamente l’emissione di CO2 per abitante”. Ma le singolarità sarebbero molte. “ Catania – ha detto – è tra le città italiane più motorizzate: siamo a 72 auto ogni 100 persone. Una media altissima che comporta un’alta concentrazione di spostamenti. Per non parlare del tasso d’incidentalità: sono sempre di più – evidenzia il professore – i pedoni morti coinvolti in incidenti nelle prossimità delle aree urbane. Occorre dunque sposare i principi della mobilità sostenibile, quest’ultimi già nell’agenda di tutte le grandi città d’Europa. Occorre innanzitutto ridurre il bisogno di spostarsi, incoraggiando il più possibile l’uso dei mezzi pubblici, specie quelli a basso impatto ambientale”.

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L’obiettivo futuro sarebbe quello di potenziare la linea su gomma, (aumento del numero delle vetture in circolazione, rivisitazione dei percorsi, miglioramento dell’accesso alle fermate pubbliche, linee radiali di collegamento fra il centro della città e le zone periferiche) integrandola poi con linea metropolitana. “Già l’attivazione della linea BRT, – ha detto ancora – pur essendo ancora un singolo progetto, ha cercato di coordinare diverse azioni: la corsia preferenziale, il preavviso a bordo della prossima fermata, una tariffazione particolare che incoraggia l’utenza a lasciare l’automobile al parcheggio scambiatore ecc. Via Ala, Via Milo, per esempio, sono alcune aree della città in cui sono state apportate importanti interventi per snellire la viabilità. Ed il risultato finale – ha concluso Inturri – è stato indubbiamente positivo”.

Ma gli interventi a breve e a lungo termine da intraprendere sono ancora molti. E in questa direzione occorre lavorare attraverso una pianificazione e implementazione mirata. “ Sul fronte del PGTU – ha spiegato l’assessore alla viabilità Saro D’Agata, presente all’incontro – stiamo affrontando delle obiettive difficoltà legate alla ricostruzione degli uffici, nei quali si lavorerà per mettere in atto le disposizioni contenute nel piano. Seguiamo tre grandi linee: guardare al traffico in una funzione metropolitana, contemplando dunque l’hinterland catanese; la seconda – ha continuato – è quella di salvaguardare l’ambiente e ridurre i rischi d’incidenti, scoraggiando dunque la concentrazione di traffico privato nel centro della città attraverso tariffazioni miste; la terza è lo sviluppo della viabilità sostenibile, agevolando – ha concluso l’assessore – la mobilità pedonale e ciclistica”.

E presente all’incontro anche Carlo Lungaro, presidente dell’A.M.T: “ Le difficoltà finanziarie sono molte. La regione – ha affermato – da gennaio ad ora non ci ha dato quanto ci spettava. Tuttavia, siamo riusciti a chiudere il bilancio con degli utili. Stiamo lavorando per cercare di rimettere in piedi l’azienda. Il futuro prevedrebbe, l’integrazione della nuova rete con la metropolitana FCE, e nuovi sistemi di trasporto, fra cui la funivia per i collegamenti – conclude Lungaro – con l’aeroporto e i Paesi Etnei”.

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29 Maggio 2014, 10:47

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