E’ allarme zecche nell’Agrigentino

di

29 Agosto 2012, 13:06

1 min di lettura

Altri quattro casi di ricketsiosi a Campobello di Licata e Naro, nell’Agrigentino è allarme zecche. L’ospedale Barone Lombardo di Canicattì, infatti, ha registrato almeno quindici casi, nei mesi di luglio ed agosto. Grazie alle cure tempestive dei medici, nessuno dei pazienti è in pericolo di vita nonostante la malattia possa portare a conseguenze gravi e anche alla morte. Ne dà notizia il quotidiano “La Sicilia”.

Le temperature calde in questi ultimi giorni hanno incrementato i casi di puntura di zecca nelle province di Agrigento: Canicattì, Castrofilippo, Campobello di Licata, Ravanusa, Racalmuto, Grotte e Naro. Ciò nonostante i diversi interventi di disinfestazione, come ha precisato il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo.

Articoli Correlati
La puntura di zecca presenta sintomi tipici dell’influenza come febbre alta e cefalea, ma si contraddistingue per antromialgie (dolori muscolari) e iperemia congiuntivale. In Sicilia vengono registrati quasi cinquecento casi l’anno, nella maggior parte nel periodo compreso tra maggio e ottobre, lasso di tempo in cui si schiudono le uova.

L’Asp 1 di Agrigento ha tempestivamente informato i sindaci e i responsabili dei servizi di igiene affinché vengano realizzate efficaci e massicce campagne di disinfestazione nel centro abitato. Le precedenti, evidentemente, non sono bastate per debellare il parassita. La situazione più critica si ha nelle vicinanze delle discariche abusive dove è molto alta la probabilità di beccarsi un morso di zecca. Il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo ha invitato tutti a collaborare e a telefonare al comune allo 0922/734111 per segnalare la presenza di parassiti appartenenti alla famiglia di Rickettsiaceae.

Pubblicato il

29 Agosto 2012, 13:06

Condividi sui social