14 Luglio 2021, 18:08
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CATANIA. La Super Camera del Sud Est è di nuovo nell’occhio del ciclone, forse più di quanto lo fu fino a settembre del 2017, anno di insediamento della corrente gestione presieduta da Pietro Agen. Il ciclone questa volta ha il volto di una donna, l’on. Stefania Prestigiacomo, e le fattezze di un emendamento (e sottoscritto anche da Minardo, Ficara, Scerra e Raciti) che è stato votato e approvato in Parlamento venerdì 9 luglio e che potrebbe stravolgere l’attuale accorpamento non solo della Camera del Sud Est, ma anche quello di altre Camere di Commercio siciliane. L’interrogativo è se e quanto convenga, da un punto di vista squisitamente economico, renderlo operativo. La palla, ammesso che si tratti di un gioco, è in mano alla Regione Siciliana che dovrà decidere se nominare o meno i commissari ad acta.
Intanto stamattina si è riunita la Consulta delle Associazioni di Categoria della provincia di Siracusa – di cui fanno parte A. G. C. I., Casartigiani, CIA, CLAI, CNA, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcoperative (il cui presidente, Enzo Rondinella, è il coordinatore della Consulta), Confesercenti, Confindustria, Copagri e Sicilia Impresa – che si è espressa con un documento, sottoscritto da tutte le sigle datoriali aderenti – ma ci sono già le prime “musioni” -, con il quale si chiede “un immediato e approfondito confronto tra le istituzioni regionali, nazionale e le associazioni di categoria dei territori interessati, per una definizione condivisa delle circoscrizioni camerali (…) nonché un intervento nei regolamenti e statuti delle singole camere di commercio, affinché gli accorpamenti non pregiudichino, in alcun caso, gli equilibri fra territori e categorie rappresentate”.
Si legge inoltre, dopo aver dato atto all’impegno profuso in questi anni dalla Prestigiacomo, che “l’applicazione dell’emendamento rischierebbe, senza un serio e previo confronto, di aggravare la situazione attuale, non risolvendo, di fatto, quelle problematiche di rappresentanza e autonomia per le quali la Prestigiacomo molto si è spesa in questi anni”.
Considerazioni che spingono la Consulta a chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico presso la Presidenza della Regione Siciliana, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, che audite le associazioni di categoria più rappresentative e l’UnionCamere regionale e nazionale, predisponga – entro il 31.12.2021 – un progetto di rideterminazione delle circoscrizioni delle Camere di Commercio siciliane, nel rispetto degli indicatori di efficienza ed equilibrio economico e del numero minimo di 75.000 imprese iscritte o annotate nei registri”.
In più – e non è da poco conto – la Consulta chiede al Presidente della Regione Sicilia un impegno preciso e formale “affinché il ricorso al commissariamento degli enti camerali venga temporalmente ridotto al minimo indispensabile” in considerazione del fatto che il tessuto economico della regione, e dell’Italia tutta, è già stato abbastanza compromesso dalla pandemia Covid-19.
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14 Luglio 2021, 18:08