21 Maggio 2010, 07:36
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Promossi da se stessi. È quello che è successo alla Provincia di Palermo, dove il segretario generale nonché presidente del nucleo di valutazione), Salvatore Currao ha valutato favorevolmente (in qualità di presidente del nucleo di valutazione) la proposta di aumento di stipendio del 20% per se stesso, per il capo di gabinetto del presidente Avanti, Marianna Mirto, e per i cinque coordinatori provinciali d’area Ivan Fardella, Girolamo Traina, Angelo Troia, Filippo Spallina, Massimo Bonomo. Questo è quanto si legge nel verbale n.11 del 24 marzo 2010, che presenta come primo punto all’ordine del giorno “incremento del 20% dell’indennità di posizione in godimento per i dirigenti che svolgono funzione di coordinatore d’area”. Appena 48 ore dopo la riunione del nucleo di valutazione, a riunirsi è stata questa volta la giunta provinciale, convocata per l’appunto per discutere il “riconoscimento dell’incremento di retribuzione di posizione per la funzione di coordinatore d’area”. Per l’approvazione della delibera di giunta era necessario che il parere di regolarità contabile fosse favorevole. Ovviamente ad esprimere il suddetto parere doveva essere il ragioniere generale che, guarda caso, è proprio Massimo Bonomo, uno dei sette dirigenti provinciali che godranno di un incremento della retribuzione pari al 20% della loro indennità. È così che la quadratura del cerchio è stata possibile.
Dal mondo politico dell’opposizione, intanto, tanta indignazione. E poche carte. “Ho chiesto che la delibera fosse sottoposta all’esame del collegio dei revisori – ha detto Gaetano Lapunzina, capogruppo del Partito democratico – ma la richiesta dapprima non è stata trasmessa ai destinatari. Adesso pare che sia arrivata al collegio dei revisori, ma attendo ancora una risposta. Ad ogni modo – prosegue Lapunzina – al di là dell’atto amministrativo, legittimo nel quadro della rimodulazione interna alla macchina amministrativa provinciale, resta la valutazione politica su due nodi: da una parte l’inopportunità dell’incremento di retribuzione in una fase oggettivamente complessa sotto il profilo contabile, dall’altra questo episodio sottolinea l’importanza che venga verificata la gestione del fondo della dirigenza, da cui prevengono le somme necessarie per l’aumento degli stipendi”.
Anche da Idv arriva l’affondo all’atto varato dalla giunta di Giovanni Avanti: “durante una seduta del consiglio provinciale – racconta Giusi Scafidi, capogruppo dei dipietristi a palazzo Comitini – mi è stata portata la delibera in questione. Ovviamente ho chiesto subito delle spiegazioni, ma si è trattato di una richiesta orale, non ho presentato un’interrogazione scritta. È vero che – prosegue Scafidi – nel quadro della rimodulazione amministrativa, i sette dirigenti avranno in effetti delle nuove responsabilità da gestire. Ma non tali da giustificare un aumento così considerevole delle indennità percepite. Soprattutto – conclude Scafidi – a fronte delle condizioni contrattuali degli altri dipendenti provinciali, che avevano chiesto la possibilità di incrementare gli straordinari per arrotondare gli stipendi e ai quali è stato risposto di stringere la cinghia perché questo bilancio non permetteva nemmeno un minimo movimento contabile. Anzi. Ai lavoratori è stato letteralmente specificato, tanto da indurmi a riprendere la colorita espressione in Aula, che questa, per la Provincia, è una fase in cui è necessario tirare la cinghia”.
Arriva immediata la replica della Provincia: “Nella qualità di presidente del Nucleo di Valutazione oltre che di Segretario generale della Provincia regionale di Palermo – fa sapere attraverso una nota Salvatore Currao – mi preme sottolineare alcune vistose inesattezze in esso contenute. Nel suddetto articolo infatti l’aumento del 20% delle indennità percepite dai coordinatori d’area viene presentato come un aumento della spesa per l’Ente, omettendo di precisare che a questo aumento corrisponde l’eliminazione di tutte le indennità ad interim e le correlate indennità di risultato che facevano capo ai medesimi dirigenti, con la conseguenza che per le casse dell’Ente viene a determinarsi un considerevole risparmio di risorse. La delibera di giunta n.57 del 26 marzo 2010 precisa che l’incremento delle indennità pari al 20% “assorbe l’incremento derivante per la reggenza di altre Direzioni vacanti, anche se al di fuori dell’area” e inoltre che “i coordinatori d’area dovranno farsi carico delle direzioni vacanti dell’Area, realizzando così una economia e non uno spreco di risorse”. La logica di questo provvedimento è proprio quella di un contenimento della spesa pubblica. Non viene quindi istituita alcuna indennità aggiuntiva ma solo rimodulate le posizione economiche relative agli incaricati del coordinamento d’Area, in linea con la vigente normativa e con il CCNL”.
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21 Maggio 2010, 07:36