08 Ottobre 2013, 18:03
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PALERMO – Giovanni Natoli se n’è andato a ottant’anni. Cinquanta dei quali trascorsi con la toga sulle spalle. Il suo cuore si è fermato in ospedale. La sua morte priva il foro di Palermo di uno degli avvocati più stimati non solo in Sicilia ma a livello nazionale. Oltre che presidente della Camera penale di Palermo era stato anche tesoriere di quella italiana. “Professionista libero”, come lui stesso amava definirsi, fine conoscitore e studioso del diritto. Quel diritto in difesa del quale si è sempre battuto nelle aule di giustizia. Giovanni Natoli si è sentito male venerdì scorso pochi minuti prima di prendere la parola a Enna ad un convegno organizzato dal locale clan Panathlon. Non ha fatto in tempo a trattare il delicato tema del doping nel diritto sportivo. Giovanni Natoli è stato un maestro per molti giovani penalisti che hanno fatto tesoro dei suoi insegnamenti. A cominciare dal figlio Ivano. Maestro di diritto e di passione. La passione che fino all’ultimo ha coltivato nel lavoro. Noi vogliamo ricordarlo anche per i suoi modi gentili, garbati, rispettosi del suo interlocutore di turno. Anziano o giovane che fosse perché la differenza di età per Giovanni Natoli non è mai stato uno steccato.
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08 Ottobre 2013, 18:03