08 Dicembre 2008, 01:50
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Mio nonno, era un tipo religiosissimo che amava Dio, la sua famiglia ed il calcio. Il Palermo per lui era il pane quotidiano e si recò allo stadio fino all’età di 80 anni e fin quando le gambe e la vista glielo permisero. La squadra rosanero la seguiva in tutte le maniere e costantemnete mi chiedeva infomazioni, notizie e suggerimenti…Bastava dargli il “la” e lui cominciava a ….Chi fici u Paliemmu? Quannu iuocanu…sinni parra ri acquisti…ma comu su chiddi chi pigghiaru…. Lui era un tifoso vecchio stampo e fortunatamente se ne andò prima di conoscere il calcio spezzatino da tv, il calcio ad agosto…la pausa da stress natalizio e ….pallonate varie. Ogni volta che il Palermo giocava con il Cagliari mi diceva….” i sardignoli su tinti…hannu i cuorna ruri….su pruopriu ‘ntipatici”.
Questa impressione io l’ho ereditata e debbo dire che ancora oggi la rispetto, anche perchè mi ricordo di quando, una volta, seguì il Palermo a Cagliari e non solo “persimo” la partita ma alla fine ci assediarono dentro lo stadio…. Erano gli anni Novanta, ma oggi le cose non sono mica cambiate, tant’è che per motivi di ordine pubblico le visite dei tifosi in campo avverso sono vietate. Così oggi tutti davanti la tv a tifare da lontano.
Mentre in tutte le case luccicano gli alberi di Natale, ecco che a Cagliari va in scena la partita della verità che deve confermarci o meno se la sbornia della vittoria contro il Milan può farci sognare o deprimere. “Ballantain” torna da ex e la partita se l’è studiata a casa. Il Palermo è schierato in fotocopia rispetto alla settimana precedente e comincia la gara tocchettando allegramente senza incidere. Una sterile danza che ricalca molte, troppe, precedenti partite.
Simplicio s’è dichiarato indispensabile ma gioca a nascondino…. Nocerino, ancora non è arrivato dagli spogliatoi….. A Miccoli….gli scappa la pipì….. Cavani entra in campo lodando il Signore e per almeno dieci minuti prega con le braccia al cielo, ricordando il gol contro i rossoneri. “Va buonatu…chi fa nannu a fari fari abbili comu a o suolitu….Zi, zi ca uora na ripigghiamu…”….Va be…aspittamu…..Fortunatamente anche al Cagliari ” ci siddia” giocare e si va avanti con schermaglie di gioco degne di un horror di Dario Argento… Aiutati dal vento, arrivano strafalcioni da cineteca che avrebbe di sicuro impressionato il caro Josè Altafini…oggi sostituito brillantemnete da Maurizio Iorio, che di calcio e di lingua italiana ne capisce abbondantemente di più, del carioca brasilero “tutto poesia e nienti pinzieru”. Non succede niente di niente e l’occhio fatica a non farsi oscurare dalla palpebra che già presagisce la nottata di giochi e di libagioni, che
tradizionalmente rallegrano queste prime avvisaglie di feste natalizie. Siamo intorno al trentesimo minuto, quando Nocerino si segnala per un “cazzicatummulu” all’indietro proprio a centrocampo e mentre il Cagliari fa partire una azione veloce dalla solita fascia destra presidiata da Cassani (cioè nuddu). La squadra rosa si esibisce in una spettacolare diagonale con scatto simultaneo in avanti di ben cinque giocatori. Il che significa che questa sciagurata tattica del cactus… in un colpo solo consente a Cossu di crossare ed a Fini di insaccare, in una posizione di fuorigioco nota a tutti tranne che alla terna arbitrale, intenta a “spurparisi” l’ultimo purceddu “ri latti”, donatogli da Cellino di ritorno dal Sud America, nonostante l’Alitalia sospenda voli e precetti i piloti delle altrui compagnie. Proteste, grida, insulti,….ma sempre uno a zero per loro stiamo. I giocatori rosanero appaiono troppo leziosi, stanchi e “amminchiunuti” per replicare con onore e così il primo tempo finsce con un altro episodio da replay: Miccoli viene “truzzato” dentro l’area del Cagliari, ma nessuno gli crede e nessuno gli dà il sacrosanto rigore. Quando mi cercate non mi trovate…”Un arbitro cchiù oniestu u putevano mannari”. Andiamo negli spogliatoi che dobbiamo “pallare”. La seconda metà della partita ricomincia che sembra che il primo tempo non sia ancora finito…..Andiamo a due all’ora, vogliamo tanto somigliare al Milan…ma dimenticando “comu ci finiù mali a iddi”. A questo punto il Cagliari smette di giocare e si ritira nella propria metà campo, senza avvertire il Palermo che, per almeno dieci minuti, gioca da solo senza rendersene conto!! Qualcuno alla fine li avverte, e finalmente i rosa si spingono all’attacco facendo un casino tale da svegliare il signor Marchetti che di professione fa il portiere del Cagliari ed il custode del S. Elia. Miccoli comincia a puntare la porta ma, il tradizionale “attasso” si ricorda che oggi deve stare con noi…e così …sia.
Mischia in area e Lopez (non Totò quello nostro di 30 anni fa…!) colpisce la traversa….Tira Miccoli e la palla esce di un centimetro….Simplicio liscia il pallone 3 volte davanti il portiere….Cavani con un colpo di testa, centra la traversa (dicono da “Scai”…perchè l’ha presa troppo bene… mah…). Nienti, un ci può niente…..e i minuti passano in fretta quando siamo insieme noi….(riferito all’attasso, naturalmente) …. Il Palermo ormai gioca con Miccoli, Cavani, Succi,. Michelidze, Carrozzieri…tutti dentro l’area di rigore…e quando Miccoli riesce a segnare “du gran signore ru guardalinee” alza la bandierina che sembra il primo sbandieratore in Piazza del Campo a Siena, quando c’è il Palio di Ferragosto….. “Ma viriti chi cuosi….ma tutti i curnuti….nuoatri l’aviemu a campari….” Roba da pazzi….. Meno quatro, meno tre, meno due, meno uno…..zero…..è finita pure questa ed anche questa volta “nagghiuttemu sta purpietta”….. Mio nonno dicevo prima era un tipo religioso e legava spesso gli avvenimenti mondani al sacro….Se oggi fosse ancora tra noi mi avrebbe detto ….Ni riettunu a buona Maruonna!!
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08 Dicembre 2008, 01:50