Condannato in primo grado e assolto in appello: insolito furto a Palermo

E se avesse posato la refurtiva?|È un ladro, anzi no: assolto

Non c'è la prova che sia stato lui a rubare dentro il centro commerciale

PALERMO – E se l’imputato ci avesse ripensato, riponendo la “refurtiva” sullo scaffale? Non c’è la prova della sua colpevolezza. Salvatore Ciccarone, 44 anni, è stato assolto dalla IV sezione della Corte di appello presieduta da Massimo Corleo. In primo grado era stato condannato a due anni per furto.

I fatti sono del 2011 e avvennero nel negozio Expert del centro commerciale La Torre. I carabinieri estrapolarono le immagini delle telecamere di sicurezza e riconobbero l’imputato per via dei suoi precedenti.

Ciccarone era stato immortalato con in mano un hard disk (quel giorno in effetti ne furono rubati due) e poi all’uscita con in mano un borsello “visibilmente rigonfio”. Era la prova che fosse lui l’autore del furto.

Il suo legale, l’avvocato Alessandro Martorana, ha ricordato alla Corte che spesso i clienti ripongono un oggetto prima prelevato in un altro punto del negozio. Magari ci ripensano e non vogliono più acquistarlo. E poi non c’è agli alcun fotogramma che ritrae Cicerone mentre ripone l’hard disk nel borsello. C’è solo l’annotazione sul “visibilmente rigonfio”. Quanto? Siamo sicuri che ci fosse dentro la refurtiva? No, perché Ciccarone non è stato fermato all’uscita del centro commerciale.

Le prove non hanno superato il paletti dei paletti: le condanne vanno decise al di là di ogni ragionevole dubbio.


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