31 Maggio 2010, 12:41
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Nel quartiere del Borgo vecchio, dove ha una bancarella, lo chiamano “Arrosti pisci”, un soprannome che gli hanno affibbiato perché, per vivere, apparentemente cuoceva pesce e carne alla griglia nel mercato del rione popolare palermitano. Ma dalle indagini è emerso che la vera attività di Michele Cordaro sarebbe quella di riscuotere il pizzo per i mafiosi della zona, fino a diventare un boss di peso. Oggi la finanza ha sequestrato a Cordaro beni per 23 mila euro, tra libretti bancari e auto.
Ci sono i nuovi capi della mafia di tre importanti quartieri di Palermo tra i destinatari del maxi sequestro di beni – oltre 150 milioni di euro – eseguito dalla finanza su disposizione della sezione misure di prevenzione del tribunale. Come il capomafia di Brancaccio Antonino Sacco a cui sono stati sequestrati beni per oltre 8 milioni di euro. Considerato il re del pizzo nella zona, venne arrestato e, dopo la scarcerazione tornò in auge con un gruppo di fedelissimi. tra i beni sequestrati a Sacco anche una ditta intestata ad una prestanome. Nel mirino della guardia di finanza anche il capomafia della Guadagna Francesco Fascella che, nel quartiere, gestiva in regime di monopolio il traffico della cocaina e le estorsioni. Tra immobili, un supermercato, auto, dieci capannoni e conti correnti, gli sono stati sequestrati beni per oltre 93 milioni di euro.
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31 Maggio 2010, 12:41