22 Gennaio 2011, 09:32
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Come cambia la mafia palermitana dopo le maxi-retate e gli arresti eccellenti degli ultimi anni, da Nino Rotolo a Salvatore Lo Piccolo, da Mimmo Raccuglia a Gianni Nicchi? La nuova mappa di Cosa nostra è stata delineata dagli inquirenti, che – in assenza di figure capaci di assumere una guida unica – vedono una mafia radicalmente diversa dal recente passato, con le famiglie che si muovono in autonomia. Allo zoom sui vecchi e nuovi capi, famiglia per famiglia, è dedicata la copertina di “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola.
Gli investigatori tengono d’occhio vecchi boss ai domiciliari o scarcerati per fine pena e latitanti ancora a piede libero. A partire da Giovanni Motisi: del boss palermitano, presente da anni nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi stilato dal ministero degli Interni, si dice che sia morto, ma gli inquirenti non smettono di cercarlo. Dunque non credono che sia davvero defunto: l’ipotesi privilegiata, al momento, è che si sia defilato. Altro latitante è Antonino Lauricella, detto Scintilluni, condannato a sette anni e mezzo in primo grado per alcune estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti del centro storico. É scomparso nel 2005. Originario della Kalsa, si muoverebbe nella zona di Porta Nuova anche se non viene considerato un pezzo grosso.
Personaggio molto discusso, ma a piede libero, è invece Giovanni Bosco. Nelle intercettazioni dell’operazione Perseo, quella che a ridosso del Natale di due anni fa disarticolò un tentativo di rifondare la Cupola, i mafiosi lo indicavano come il nuovo capomandamento di Boccadifalco, ma un ordine di cattura nei suoi confronti non è mai stato spiccato. Ben più affollata, invece, la lista degli scarcerati, a partire da Giulio Caporrimo della famiglia di San Lorenzo, la più martoriata dagli arresti degli ultimi anni: Caporrimo ha finito di scontare la sua pena ed è tornato a piede libero. Ma in molti quartieri ci sono personaggi tornati a piede libero: da Pagliarelli, con Michele Armanno, alla Kalsa, con Luigi Abbate, per non considerare chi, come Totuccio Milano, è ai domiciliari.
Ma nel nuovo numero di “S” c’è spazio anche per la mafia trapanese, con le ultime novità sulla ricerca di Matteo Messina Denaro, sempre più di frequente avvistato in giro per l’Italia, e per quella agrigentina, dove dopo la cattura di Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina gli equilibri sembrano essere saltati e Cosa nostra è alla ricerca di una figura carismatica.
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22 Gennaio 2011, 09:32