18 Ottobre 2008, 14:31
2 min di lettura
Il match più complicato. Ormai è quasi esaurito il tempo delle quotidiane schermaglie a mezzo intervista, è arrivato il match più complicato.
Il derby di Sicilia è il match più complicato per il Palermo contro i rossazzurri, che in questo campionato non hanno subito nemmeno un gol in casa, dove hanno vinto tre volte sue tre. Il derby di Sicilia è il match più complicato per il Catania perché i rosanero hanno testa e spina dorsale da grande squadra: sono organizzati, si muovono all’unisono, in attacco possono colpire in qualsiasi momento e sono a dir poco spettacolari perfino nella fase di non possesso. Un successo nel derby significherebbe volare altissimi e magari rischiare di fare voli pindarici quasi senza pensarci.
In un Massimino da “tutto esaurito”, ma senza rappresentanti del tifo palermitano per motivi d’ordine pubblico, va in scena il tripudio dell’orgoglio siciliano, la voglia del calcio isolano di arrampicarsi ancora nell’alta classifica della serie A. Alla vigilia della settima giornata il Palermo è a un punto dalla vetta e il Catania lo segue a una lunghezza. La formazione di Ballardini ha il secondo miglior attacco del torneo, con dieci reti all’attivo, quella di Zenga ha una difesa ben organizzata, la seconda migliore di tutta la A, con soli quattro gol al passivo. Il 4-3-3 dell’Uomo Ragno è propositivo… quanto basta. Gli attaccanti esterni tornano a coprire molto frequentemente, poi si punta forte sulle verticalizzazioni per l’attaccante più avanzato, in questo caso Plasmati. Zenga deve fare a meno di due cardini del suo miracolo d’avvio di stagione, il bomber Paolucci, squalificato, e l’argentino Ledesma, padrone del centrocampo. In avanti non ci sarà spazio per Morimoto, ma per l’attaccante che ha già trafitto Inter e Juventus. Sulla linea mediana Izco potrebbe vincere il ballottaggio su Baiocco, ma l’uomo d’ordine – quello da neutralizzare – è Biagianti.
Ballardini deve fare a meno di Bresciano, in ripresa da un infortunio, e dell’eroe di Torino, il georgiano Mchedlidze, ma recupera nel gruppo Fontana e Budan, entrambi destinati alla panchina. Al posto dell’australiano ancora spazio per Migliaccio. Una delle carte da giocare nel corso della partita potrebbe essere Lanzafame, il giovane fin qui molto sacrificato, ma che è reduce da un’ottima prova con l’Under 21. Gasato dalla prova in azzurro anche il portiere Amelia, che comanderà il reparto più collaudato del Palermo, la difesa. Gli altri interpreti sono tutti confermati, Liverani e Simplicio dovranno dettare i tempi del gioco in diverse zone del campo, Cavani e Miccoli confermarsi agli ottimi livelli fin qui raggiunti. Resta sullo sfondo il derby dei fratelli Tedesco, dopo le polemiche verbali della settimana. Giacomo dovrebbe essere negli undici titolari rossazzurri, Giovanni partirà dalla panchina. Oltre a Giacomino completano il tris di ex rosanero in forza al Catania Terlizzi e Mascara: meno reclamizzati di altri compagni, il difensore centrale, abile di testa, e il “peperino” di Caltagirone sono tra gli avversari che gli uomini di Ballardini dovranno maggiormente tenere d’occhio.
Pubblicato il
18 Ottobre 2008, 14:31