Gesip chiede 14 milioni| La replica: "Irresponsabili" - Live Sicilia

Gesip chiede 14 milioni| La replica: “Irresponsabili”

E' scontro fra la Gesip e il comune di Palermo, con la prima che d'intesa con i sindacati chiede 14 milioni di euro e il secondo che nega il debito e accusa il liquidatore di illudere i dipendenti. I confederali aprono alla deroga per la Gesip, che intanto sta raschiando le casse per garantire gli istituti marutati. E a Sala delle Lapidi scoppia il caos.

Operai Gesip

Operai Gesip

PALERMO – Uno scontro senza precedenti, quello andato di scena oggi fra la Gesip e il comune di Palermo, che segna l’ennesima puntata di una vicenda che sembra non avere fine. Al termine di un incontro con i sindacati, durato dal mattino fino al tardissimo pomeriggio, l’azienda ha infatti messo nero su bianco, in un apposito verbale, la richiesta a Palazzo delle Aquile di 14 milioni di euro (così come anticipato da Livesicilia), con le sigle confederali d’accordo nel portare al tavolo regionale la vertenza e approvare una deroga ad hoc per la società. Ma l’incontro ha scatenato la furiosa reazione dell’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato che ha tacciato di irresponsabilità il liquidatore Giovanni La Bianca, accusandolo di voler illudere i lavoratori.

Un’altra giornata ad alta tensione, quindi, iniziata con il solito picchetto a pizza Pretoria e terminato con un gruppo di lavoratori che, durante la seduta del consiglio comunale, ha cominciato a inveire contro l’Aula provocando la sospensione della seduta. Ma andiamo con ordine.

La mattinata si è aperta con la convocazione, da parte del liquidatore della Gesip, di tutti i sindacati per fare il punto della situazione e soprattutto trovare una soluzione anche temporanea alla vicenda soprattutto alla luce dell’ondata di proteste che in questi giorni ha mandato in tilt la città. Un incontro durato per tutta la giornata, a tratti anche teso, ma alla fine del quale azienda e sindacati si sono ritrovati su un’unica posizione: battere cassa al Comune e chiedere il pagamento di 14 milioni di euro arretrati, per far sopravvivere la società fino al 31 dicembre.

Una decisione scaturita non solo dall’assenza del Comune all’assemblea dei soci del 31 ottobre, a cui il liquidatore ha chiesto le somme e per le quali è già in corso procedura giurisdizionale, ma anche dall’incertezza che regna attorno alla costituenda società consortile. Società che, stando alle parole del sindaco, sarebbe dovuta nascere ad ottobre e partire dal primo gennaio dell’anno nuovo ma che è ancora avvolta nel mistero. “In merito alla costituzione della Consortile – si legge nel verbale – il Liquidatore riferisce di essere stato invitato ai primissimi incontri della cabina di regia costituita per fronteggiare l’emergenza ‘partecipate’, ma che da allora non ha avuto più alcuna notizia nonostante le stesse siano state sollecitate”.

I sindacati confederali, che partecipano al tavolo tecnico regionale cui spetta l’ammissione o meno della Gesip alla cassa integrazione in deroga, hanno assicurato che spingeranno perché i lavoratori possano usufruire degli ammortizzatori sociali. Ma il verbale mette anche nero su bianco la richiesta al Comune di far tornare al lavoro i dipendenti, specie in vista del Natale, proprio grazie ai 14 milioni. Per i dipendenti, però, una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare anche dalle somme residue in cassa, così come anticipato da Livesicilia, o dall’anticipazione di istituti non ancora maturati.

Un’intesa liquidatore-sindacati che dovrebbe fermare le proteste da un lato e permettere “l’attivazione di tutte le procedure idonee, compresi eventuali decreti ingiuntivi al recupero di tutte le somme eventualmente vantate dall’azienda”, prima di un ulteriore tavolo prefettizio in cui coinvolgere Regione e Comune.

Ma, come detto, la reazione di Palazzo delle Aquile non si è fatta attendere. “Stupiscono le mirabolanti richieste del Liquidatore della Gesip, che ritiene di vantare circa 14 milioni di euro di crediti nei confronti del Comune, fatto questo assolutamente falso – dice Abbonato – questo comportamento è irresponsabile, perché prospettare una ripresa delle attività senza avere risorse certe ed adeguate significa illudere e mortificare ulteriormente i lavoratori. Il liquidatore farebbe bene a preoccuparsi ed occuparsi piuttosto di quanto di sua stretta competenza, cioè avviare la procedura per la liquidazione giudiziale ed attivarsi per garantire quanto dovuto ai lavoratori a partire dal tfr”.

Insomma, uno scontro senza precedenti che segna una profonda spaccatura fra l’amministrazione comunale e il liquidatore La Bianca, tra cui fino ad ora c’era stata una solida intesa. Indiscrezioni parlano anche di una telefonata furibonda fra Abbonato e il liquidatore e dell’intenzione di piazza Pretoria di procedere alla sua immediata sostituzione, visto anche che a nominarlo ad aprile fu il commissario Luisa Latella. Una posizione drastica, la cui valutazione sarebbe però stata rinviata in attesa del ritorno del sindaco Orlando dal Messico.

E la serata si è conclusa con una vera e propria bagarre a Sala delle Lapidi, dove si stava svolgendo una seduta del consiglio comunale interrotta però per le proteste dei lavoratori esplose durante l’intervento del consigliere di Ora Palermo Fabrizio Ferrara, che ha puntato il dito contro “la partenza per il Messico del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, mentre in città la bomba Gesip è esplosa e nessuno è capace di affrontarla”.

Alcuni lavoratori hanno cominciato a inveire contro l’Aula, urlando a squarcia gola. “Siamo disperati non ce la facciamo più, ve ne state fregando ma siete stati eletti grazie ai nostri voti”. “Ci trattate come barboni – ha urlato un lavoratore contro alcuni consiglieri che cercavano di calmarlo – Ci avete abbandonato, mia moglie sta male e non ho i soldi per curarla”.

IL COMMENTO DEI SINDACATI

“Nei giorni scorsi avevamo già ipotizzato la presenza di crediti vantati dalla Gesip verso il Ccmune di Palermo a mezzo stampa senza però avere alcun riscontro dalla amministrazione comunale – dice Gianluca Colombino della Cisal – di fronte a quanto accaduto oggi e grazie alla discussione affrontata da rappresentanze dei lavoratori con il Dr. La Bianca non possiamo non registrare con un pizzico di soddisfazione la ripresa di un dialogo costruttivo, merito anche dello stesso liquidatore , che forse traccia qualche speranza per i lavoratori Gesip. Adesso attendiamo la convocazione di un tavolo in prefettura alla presenza del Sindaco per potere verificare la fattibilità del percorso racchiuso nel verbale dell’incontro odierno, chiedendo una chiara e soprattutto concreta presa di posizione da parte di tutti gli attori della vicenda”.

Il segretario generale di Asia, Salvo Barone, ritiene che l’accordo aziendale sottoscritto abbia fatto emergere sicuramente degli aspetti positivi relativi alla disponibilità delle confederazioni a concedere la CIG in deroga alla Gesip, seppur per il periodo già richiesto e finalizzata alla costituzione della società consortile, seppur positività espressa solo dalla parte sindacale e della quale bisogno attendere l’intenzione delle parti datoriali. Altra positività è la disponibilità aziendale a riconoscere parte delle somme dovute ai lavoratori, seppur non totalmente maturate, al fine di dare un minimo di sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie, attingendo dalle somme residue aziendali. Un aspetto per il quale attendiamo la convocazione in Prefettura e che ci lascia titubanti è l’avere appreso che la Gesip vanta dei crediti nei confronti del Comune. Quantificati in circa 14 milioni di euro e per i quali il liquidatore avrebbe voluto avanzare decreto ingiuntivi. Posizione nettamente scongiurata da Salvo Barone, che ha chiesto l’attivazione di interlocuzione con il comune finalizzata alla sottoscrizione di un accordo transattivo tra eventuale creditore e debitore che, dietro ad una rinuncia da parte della azienda, consentisse al comune di erogare somme necessarie per arrivare a fine anno. Tale meccanismo consentirebbe non solo una parziale risoluzione della vertenza in termini occupazionali, ma anche.una ripresa dei servizi offerti alla cittadinanza. Argomenti quest’ultimo che palesa una totale incomprensione tra azienda e proprietà, elemento che sicuramente non può assicurare un prosieguo sereno necessario per la soluzione definitiva. Aspettiamo di conoscere la reale situazione economica tra committente e azienda per poterci determinare nelle scelte.

“Dopo un incontro durato circa sei ore con tutte le parti sociali e con il liguidatore e i lavoratori presenti, si trova un’intesa lineare per la prima volta. Visto che nell’ultimo incontro con il sindaco in prefettura il primo cittadino dichiarava che non doveva un euro a Gesip, ecco l’ennesima smentita. In questi mesi si sono sentite solo chiacchiere, e niente di fatto. E’ arrivato il momento che Orlando ci dica realmente le cose come stanno sulla nuova società e sul piano industriale. Dopo la disponibilità da parte di Cgil, Cisl e Uil alla csssa in deroga, che scusa prenderà?”. Questo quanto dichiarato da Mauro Giannotta della Cisl.

I sindacati chiedono di riavviare subito le attività lavorative dei dipendenti della Gesip e garantire loro alcuni giorni di lavoro pure durante il periodo natalizio, attraverso delle somme residue di cui è in possesso la Gesip, che assicurerebbe alcune centinaia di euro ai lavoratori. Anche perché il Comune, secondo il liquidatore, è debitore di circa 14 milioni di euro. Inoltre, i sindacati aprono alla possibilità di inserire la Gesip tra le aziende che possono percepire la cassa integrazione in deroga. Dal canto loro, gli operai si impegnano a evitare stati di agitazione e dunque a evitare altre proteste. Sono alcuni dei contenuti dell’accordo siglato oggi a Palermo presso la sede della municipalizzata in via Maggiore Toselli alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali e dei rappresentanti dell’azienda. Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs, ha preso la parola spiegando che il sindacato “è d’accordo ad una deroga che estende ai lavoratori della Gesip il trattamento della Cassa integrazione in deroga”, ma ciò deve avvenire nell’ottica del rilancio dell’azienda, cioè “per permettere al Comune di Palermo di realizzare tutte le conseguenti azioni per addivenire alla creazione della società consortile” quindi “per il tempo necessario a tutelare i lavoratori per il periodo compreso fra settembre 2012 e gennaio 2012”. La Torre ha chiesto inoltre al liquidatore notizie in merito alla disponibilità di cassa della Gesip e sulla situazione economico-finanziaria della’azienda, con particolare riguardo ai crediti vantati dalla società nei confronti del Comune. La Torre ha chiesto inoltre quali prospettive di prosecuzione il Comune ha fornito all’assemblea dello scorso 31 ottobre, in merito alla costituzione della società consortile. Il liquidatore ha risposto che “il Comune non ha presenziato limitandosi a far pervenire una nota dai toni generici”. Inoltre, la municipalizzata ha inoltrato una “lettera di messa in mora al Comune col quale vengono richieste somme di 14 milioni circa”, ovvero crediti vantati dall’azienda nei confronti del Comune. Sulla costituzione della società consortile, il liquidatore ha spiegato di essere stato inviato ai primissimi incontri della cabina di regia per fronteggiare le emergenze partecipate, ma da allora non avrebbe ricevuto nessuna notizia nonostante le sollecitazioni. Al termine dell’incontro i sindacati hanno auspicato la riattivazione immediata dell’attività lavorativa in base alla copertura finanziaria rinvenuta in pagamenti da parte del Comune. Sarebbero infatti disponibili delle somme residue che garantirebbero qualche centinaio di euro ai lavoratori. I sindacati hanno concordato inoltre sulla necessità di proseguire il tavolo prefettizio che coinvolga Comune e Regione per giungere a soluzioni risolutive. Il liquidatore, inoltre, dovrà attivare tutte le procedure, compresi eventuali decreti ingiuntivi, per recuperare le somme dovute, anche nei confronti del Comune.

 


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