24 Luglio 2017, 17:23
5 min di lettura
CATANIA – Sono trascorsi appena cinque mesi dalla sua elezione, ma per il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Catania Francesco Basile non è affatto presto per tracciare un bilancio di quanto fatto e di quanto è già in cantiere. A tale scopo si è tenuta oggi nell’aula magna del Palazzo Università la conferenza stampa durante la quale il rettore ha illustrato il quadro delle attività condotte alla presenza del nuovo direttore generale Candeloro Bellantoni, i senatori accademici e delegati.
Un progetto “ambizioso e complesso”, come lo stesso rettore ha ammesso, ma fattibile e mirato a rilanciare l’Ateneo di Catania. Tra i contenuti il ripristino degli organi statutari di governo, le iniziative per il reclutamento del personale docente e la stabilizzazione del personale tecnico-amministrativo, fino al miglioramento della qualità della didattica, internazionalizzazione e consolidamento dei rapporti con le imprese.
Il progetto del rettore trae origine da un’analisi delle lacune e dei punti deboli che insistono sull’Università di Catania; ateneo che ancora oggi patisce gli ultimi posti delle classifiche sulle migliori università italiane. “Molti dei nostri studenti – ha detto il professore Basile – fanno qui la triennale, ma poi si spostano nelle altre sedi per conseguire la specializzazione e biennio. Abbiamo analizzato questo fenomeno e ci siamo resi conto che questo avviene perché le altre sedi danno più possibilità di sbocco occupazionale ai giovani. Stiamo lavorando quindi per offrire collegamenti più stretti tra università e mondo delle imprese, siglando diverse convezioni con grosse aziende come Enel e Thompson. Daremo la possibilità ai nostri studenti di farsi conoscere il più possibile, tramite stage e altre iniziative, proprio nella speranza che un domani possano essere collocati”.
Ma le novità più importanti sembrano quelle relative alle tasse universitarie. La retta d’iscrizione non è più dovuta per gli studenti il cui ISEE non supera i 13 mila euro annui. “Gli studenti regolari e meritevoli – ha spiegato – con ISEE 2017 fino a 13.000 euro non pagheranno alcun contributo, ma soltanto la prima rata di 159 euro. Sono previste inoltre 2 tabelle di contribuzione, una per gli studenti regolari e meritevoli, l’altra per tutti gli altri; la regolarità è data dagli anni di iscrizione, il merito dai crediti conseguiti al 10 agosto 2017”.
Cambiamenti anche in tema di regolamento didattico con delle modifiche non indifferenti: “Anche le norme – ha continuato il rettore – che regolano la carriera dello studente sono oggetto di revisione. In particolare, lo status del “ripetente”, di fatto scomparirà senza che venga meno la possibilità per lo studente in ritardo con gli studi di usufruire di appelli d’esame aggiuntivi; e il diritto di mantenere la posizione di studente “in corso” laureandosi a marzo e senza la necessità, pertanto, di versare le tasse del nuovo anno accademico”.
Reclutamento – E da cinque mesi a questa parte sono già stati attivati nuovi bandi. “Da circa tre anni questa università non faceva più concorsi. Tutto era bloccato. Sia per i giovani che per il personale tecnico amministrativo, in questi 4 mesi sono già partiti 150 concorsi, tutti in fase di espletamento. Le nuove procedure di reclutamento comprendono 25 professori di prima fascia, di 25 professori di seconda fascia, di 35 ricercatori a tempo determinato “junior” (tipo A) e di 21 ricercatori a tempo determinato “senior” (tipo B). Non è stato semplice distribuire i fondi per il reclutamento ma attraverso un’ottimizzazione dei costi sulle spese contenibili, intanto. Un grande lavoro – ha precisato Basile – reso possibile grazie all’impegno del personale”.
Sul fronte della mobilità Università ha già stipulato convenzioni con la FCE. “Nel maggio – dice – 2017 con una delibera del CDA e l’approvazione di un accordo di cooperazione con la Gestione Governativa Ferrovia Circumetnea e il Comune di Catania auspichiamo verrà perseguita la finalità di promuovere l’uso del trasporto pubblico per migliorare l’accessibilità del Polo Universitario S. Sofia. Secondo l’accordo si realizzerà un sistema di trasporto ad impianto fisso per il collegamento della stazione metro FCE Milo, il Polo Universitario S. Sofia e il parcheggio S. Sofia”.
EDILIZIA – “Penso che un rettore – ha aggiunto – si debba occupare anche di far star bene i propri studenti. In tal senso sono diversi gli interventi per l’edilizia universitaria inseriti nel piano triennale delle opere che puntano al miglioramento del welfare studentesco, dalla messa in sicurezza del corpo aule e biblioteca della Facoltà di Medicina, alla progettazione di una nuova residenza universitaria con 87 posti letto in Via Androne, a valere sui fondi a tale scopo riservati dalla legge 338/2000, fino alla progettazione del Lido Università, alla Playa, che ospiterà anche una struttura sportiva, fruibile tutto l’anno e accessibile ai giovani universitari portatori di handicap. Sto cercando di spingere su le attività sociali e ricreative, guardo all’esempio americano in cui i ragazzi si legano morbosamente al college che frequentano. Abbiamo ospitato diversi campionati, spero che questo migliori i legami. Stiamo lavorando a far si che ci siano squadre universitarie e agevolare i disabili”.
Contestualmente sono anche partiti, ancora solo formalmente, il Piano triennale della ricerca “con una dotazione complessiva di 4 milioni di euro – ha spiegato ancora – a sostegno della ricerca di Ateneo attraverso due iniziative finalizzate al miglioramento della performance dell’Ateneo a livello nazionale ed internazionale”.
E la stretta sui costi si concentrerà in particolare sugli appalti. “Stiamo rivedendo tutti gli appalti esterni, cercando di spendere il meno possibile su questo lavoreremo intensamente. Sarà un modo per avere più fondi da destinare alle attività prioritarie, rivedendo anche gli accordi decentrati, con le risorse che abbiamo in bilancio possiamo riuscire a fare un lavoro certamente complesso ma possibile”.
Infine il rettore ha aperto una parentesi sul futuro dell’Ospedale San Marco di Librino che verrà gestito dall’azienda policlinico universitaria. “Sarà un ospedale straordinario – ha sottolineato – Ma il problema è il personale. Quelli del Vittorio e del Ferrarotto verranno distribuiti tra Policlinico e ospedale San Marco. Ma non basta, se è vero infatti che il San Marco nesce dalla confluenza di reparti più antichi, servirà comunque un nuovo pronto soccorso poiché quello del Vittorio verrà trasferito al Policlinico. L’area di Librino non può essere lasciata sprovvista. Purtroppo però i fondi per il personale da destinare al pronto soccorso non può erogarli la Regione, ma dovremo chiederli al ministero”, ha concluso il rettore Basile.
Pubblicato il
24 Luglio 2017, 17:23