20 Ottobre 2013, 23:04
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PALERMO – Un incontro libero, senza colori o simboli di partito, per dare vita ad uno spazio permanente aperto a tutti coloro che, tramite un’idea o un impegno diretto, vogliano partecipare attivamente alla cosa pubblica. Si è svolto, questo pomeriggio, presso la ‘Galleria 149’ di via Cavour a Palermo, il primo appuntamento di “Io mi arruolo”, promosso dal comitato Pippo Russo. Un’arena in cui dialogare in nome dell’amore per il bene comune e per una politica pulita che – a detta di Russo – nulla ha a che vedere con “le sterili chiacchiere dei politicanti di palazzo dediti agli scontri tra partiti e nei partiti, alla lotta per il potere, il denaro e i privilegi mentre città e paesi interi crollano sotto i colpi inferti dalla noncuranza di chi, per mestiere, dovrebbe invece agire e rassicurare”.
L’idea, nata come una ‘contro rivolta‘ poco dopo la distruzione di piazza San Domenico, mira ad ‘arruolare’ tutta quella gente che non vuole più donare deleghe ma intende agire in prima persona. “Ero al bar e mentre sorseggiavo in tranquillità un caffè mi sono ritrovato ad ascoltare due persone che parlavano di ciò che era accaduto all’isola pedonale della piazza – ricorda l’ex segretario provinciale di Idv -. C’era tanta rabbia in città e, ad un certo punto, uno di loro disse ‘Qua c’è bisogno di un esercito …’ e così da quel singolo istante la mia mente ha iniziato a vagare e riempirsi di progetti”. Una vera e propria “chiamata alle armi”, dunque, con strumenti di lotta ‘bianca’: al posto di spade e scudi, infatti, le armi in questione sono quelle della parola e del confronto. “Il nostro è un invito alla responsabilità, siamo stanchi degli schieramenti – prosegue -. Alla classe dirigente chiediamo di ascoltare le nostre proposte, di farle proprie, condurle in assemblea e tradurle poi in atti concreti. Basta proclami, basta frasi di circostanza, basta promesse fatte e poi dimenticate”.
Tra gli ospiti illustri, presenti tra le prime file, anche Giuseppe Lupo. Grande coesione e gioia quella dimostrata dal segretario regionale del Pd che, presa la parola, coglie l’occasione per mettere i puntini sulle ‘i’. “Volete che vi dica se sono contento del governo Crocetta? – chiede Lupo ai presenti – Beh, non lo sono affatto, vorrei di più e lo dico con umiltà e un pizzico di dispiacere. Non si può passare dal governo di Zichichi e Battiato a quello delle segretarie, questo per dire che vorrei capire l’idea di governo che si intende mettere in campo”. Poi raddrizza il colpo: “Siamo tutti in prima fila con Rosario Crocetta. Chiediamo, però, una marcia in più. Basta con le polemiche, il Pd le poltrone non le vuole, chiede fatti concreti. Ma non vuole neppure lasciare queste benedette poltrone a chi, privo di competenza, non ne fa buon uso”.
“Abbiamo tre livelli istituzionali ricoperti da personalità forti, provenienti dal centro sinistra. Letta, Crocetta e Orlando possono fare molto insieme e hanno il dovere di sedersi attorno a un tavolo e dialogare per il bene di coloro che votandoli hanno riposto fiducia nelle loro capacità – conclude Lupo -. Si tratta di un momento storico di grande importanza, mai verificatosi prima. Vorrei poi precisare che non serve né a Orlando né a noi né tantomeno alla città che il Pd sia all’opposizione e puntualizzare che non siamo disponibili a fare fronte comune con il Pdl per opporci alla giunta Orlando, questo è sicuro”.
A prendere la parola, nel corso dell’evento, anche Erasmo Palazzotto, deputato regionale di Sinistra Ecologia e Libertà: “Le nostre classi dirigenti hanno distorto il bene comune e da ciò deriva, purtroppo, la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica – dichiara il deputato -. L’incontro di oggi rappresenta una boccata d’ossigeno per Palermo, per la Sicilia perché tutti devono avere la possibilità di esprimere le proprie idee. Dobbiamo riconoscerci a vicenda diritti e doveri, la democrazia non si manifesta solo in tempi elettorali. Non lasciateci soli, interagite, mettete in riga la classe dirigente, fate sentire la vostra voce”.
A chiudere il giro torna il promotore dell’iniziativa che assicura: “Quello di oggi è solo il primo incontro. Il prossimo, ancora da stabilire, sarà per i giovani e con i giovani per il diritto allo studio e per fare impresa. E non si dica che non ci sono i soldi, non prendiamoci in giro. Le risorse sono presenti, il problema purtroppo è di chi le gestisce e amministra. Se perdiamo i giovani che sorridono, che possono pensare al futuro con un filo di speranza abbiamo finito di fare politica”.
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20 Ottobre 2013, 23:04